«Un censimento per verificare il patrimonio edilizio pubblico e privato sotto il profilo della presenza di materiali, quali l’eternit, contenenti amianto e, progressivamente, attingere ai contributi regionali per agevolarne la rimozione.»
A chiederlo è il Partito sardo d’Azione Porto Torres tramite il consigliere Bastianino Spanu che aggiunge: «Nonostante l’amianto sia vietato da ben 24 anni resta ancora diffusissimo nel nostro territorio e continua, silenziosamente, a creare problemi all’apparato respiratorio di decine di cittadini con, a volte ,conseguenze fatali. L’amianto, il materiale cancerogeno usato in passato per realizzare gli edifici, continua a essere una presenza silenziosa ma allarmante nelle nostra città».
A suo modo di vedere «centinaia di metri quadri della fibra cancerogena risultano sparsi sui tetti degli edifici pubblici e privati di Porto Torres. Il suo censimento e il conseguente smaltimento è ancora considerato un problema irrisolto».
La loro richiesta è quella di una «mappatura della presenza dell’amianto sui tetti della città, per poter verificare il rapporto materiali contenenti amianto in metri quadri per abitante, e in quale fascia di rischio pone la città il risultato della verifica».
Antonio Caria