Non è tardata ad arrivare la replica dei consiglieri comunali del centrosinistra al comune di Alghero alle notizie sui tre milioni di investimenti e sulla trasformazione del Palacongressi in Casa Sardegna.
«Il comma 27 dell’articolo 6 della finanziaria regionale del 12 dicembre scorso – hanno sottolineato Mario Bruno, Valdo Di Nolfo, Pietro Sartore, Gabriella Esposito Beniamino Pirisi, Raimondo Cacciotto ed Ornella Piras – prevedeva già il contributo di 3 milioni per la manutenzione ordinaria e straordinaria del Palacongressi di Alghero. Era ed è legge della Regione Sardegna da sei mesi abbondanti. E allora che cosa è accaduto di nuovo ieri, tanto da giustificare conferenza stampa in pompa magna con l’assessore del turismo regionale Gianni Chessa ed il presidente dell’Assemblea Michele Pais? Semplice: una nota, in data 9 giugno scorso, perentoria nei tempi e nei modi, dell’assessorato degli Enti locali della stessa Regione che intima il Comune ad adottare entro breve termine impegno di spesa, cronoprogramma, tempistica di esecuzione dei lavori e relazione sugli interventi previsti: 1 milione per il 2020, 1 milione per il 2021 e 1 milione per il 2022.»
«Peccato che il sindaco di Alghero – aggiungono dal centrosinistra – non sappia ancora come spenderli. Si dice aperto a tutte le proposte. Ma in realtà la richiesta fatta dall’amministrazione è la risposta data dal proprietario del bene, cioè la Regione, assessorato del Demanio e degli Enti locali, dicono chiaramente che quelle risorse servono per la manutenzione ordinaria e straordinaria del palazzo dei congressi di Alghero.»
«Ma allora – proseguono i consiglieri – che c’entra Casa Sardegna? Cosa è questo braccio operativo dell’assessorato regionale del Turismo? Si buttano al vento ancora una volta una marea di soldi pubblici ma per fare cosa esattamente? Dov’è il progetto? Dove sono le analisi sul ritorno socio-economico doverose soprattutto in un momento di crisi profonda come quello che viviamo? Un ennesimo effetto annuncio su un Ente, un carrozzone immaginario, che non c’è e che non ci sarà. Si buttano al vento ancora una volta una marea di soldi pubblici ma per fare cosa esattamente? Dov’è il progetto?»
«Sapete quante case vere verrebbero fuori spendendo tre milioni di euro, con un bando rivolto al mercato, per le famiglie in graduatoria, perché davvero senza casa? Almeno venti. Tant’è vero che il Comune si trova già in cassa, 3,6 milioni, ereditati dalla scorsa consiliatura, per acquistare 25 alloggi e altri 7 già pronti da consegnare nel quartiere del Carmine, oggetto di altro bando da 1.6 milioni. Ha trovato tutto pronto. Altro che casa Sardegna. Siamo – concludono i consiglieri – alle solite notizie inventate per annunci che, a un anno dalle elezioni, cominciano a stancare.»
Antonio Caria