«Quella della Regione sardoleghista si sta dimostrando, nei fatti, una ordinanza pasticcio, inapplicabile, intempestiva, dannosa e che forse neanche i nostri governanti hanno capito del tutto, vista la nota esplicativa e interpretativa che, frettolosamente, si sono prodigati ad emettere.»
Lo sottolineano, in una nota, i consiglieri del centrosinistra al comune di Alghero Mario Bruno, Gabriella Esposito, Pietro Sartore, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras, Beniamino Pirisi e Valdo Di Nolfo, che aggiungono: «Infatti, per chi volesse domani (o comunque per il fine settimana) raggiungere la Sardegna, teoricamente vi sarebbe la possibilità di fare il test sierologico prima di partire, però nei fatti le 48 ore di tempo prescritte risulterebbero impossibili da rispettare, perché la maggior parte dei centri specialistici chiedono almeno 3 giorni lavorativi per fare il test ed avere l’esito.»
«All’arrivo in Sardegna – denunciano i consiglieri del centrosinistra – non vi è, peraltro, nessun tipo di controllo e neppure nessun tipo di informazione su cosa fare. Nessuno che si preoccupi di orientare e informare chi sbarca nell’Isola, nessuno che contatti chi arriva in Sardegna per spiegargli che fare. Se comunque un passeggero fosse, ostinatamente, onesto e volesse mettersi in regola con l’ordinanza burla dopo essere arrivato nella nostra Regione, potrebbe sempre provare a chiamare il numero verde per denunciare la sua presenza in Sardegna e chiedere che vengano a somministrargli il test. Nulla da fare neanche in questo modo: il numero verde è perennemente occupato, le linee completamente intasate.»
«A quel punto – concludono i consiglieri del centrosinistra – l’unica soluzione per i più caparbi resterebbe quella di chiamare i centri privati indicati dal presidente Solinas. Ad Alghero, per esempio, ne abbiamo uno. Certo poi però viene automatico riflettere sul fatto che il sabato e la domenica il centro chiude e dunque anche per i più risoluti l’unica scelta rimasta è dire addio al weekend in Sardegna. Rispetto ai prenotati, le presenze effettive in Sardegna agli arrivi negli aeroporti sardi pare in questi giorni siano davvero poche. Pochissime. Forse il vero obiettivo dell’ordinanza sardoleghista era questo. Lo hanno raggiunto. Contro i sardi.»
Lo sottolineano, in una nota, i consiglieri del centrosinistra al comune di Alghero Mario Bruno, Gabriella Esposito, Pietro Sartore, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras, Beniamino Pirisi e Valdo Di Nolfo, che aggiungono: «Infatti, per chi volesse domani (o comunque per il fine settimana) raggiungere la Sardegna, teoricamente vi sarebbe la possibilità di fare il test sierologico prima di partire, però nei fatti le 48 ore di tempo prescritte risulterebbero impossibili da rispettare, perché la maggior parte dei centri specialistici chiedono almeno 3 giorni lavorativi per fare il test ed avere l’esito.»
«All’arrivo in Sardegna – denunciano i consiglieri del centrosinistra – non vi è, peraltro, nessun tipo di controllo e neppure nessun tipo di informazione su cosa fare. Nessuno che si preoccupi di orientare e informare chi sbarca nell’Isola, nessuno che contatti chi arriva in Sardegna per spiegargli che fare. Se comunque un passeggero fosse, ostinatamente, onesto e volesse mettersi in regola con l’ordinanza burla dopo essere arrivato nella nostra Regione, potrebbe sempre provare a chiamare il numero verde per denunciare la sua presenza in Sardegna e chiedere che vengano a somministrargli il test. Nulla da fare neanche in questo modo: il numero verde è perennemente occupato, le linee completamente intasate.»
«A quel punto – concludono i consiglieri del centrosinistra – l’unica soluzione per i più caparbi resterebbe quella di chiamare i centri privati indicati dal presidente Solinas. Ad Alghero, per esempio, ne abbiamo uno. Certo poi però viene automatico riflettere sul fatto che il sabato e la domenica il centro chiude e dunque anche per i più risoluti l’unica scelta rimasta è dire addio al weekend in Sardegna. Rispetto ai prenotati, le presenze effettive in Sardegna agli arrivi negli aeroporti sardi pare in questi giorni siano davvero poche. Pochissime. Forse il vero obiettivo dell’ordinanza sardoleghista era questo. Lo hanno raggiunto. Contro i sardi.»
Antonio Caria