«L’attuale Governo deve avere qualche problema irrisolto con la Sardegna. Mi informano autorevoli e incrociate fonti che il Governo non ha accolto nessuno degli emendamenti tesi ad estendere ai sindaci sardi le previsioni degli adeguamenti delle indennità ferme al Dlgs 267/2000 e sue ssmmii e previste per i sindaci delle regioni a statuto ordinario. Sembra che i sindaci e gli amministratori sardi – nella visione del Governo – siano figli di un Dio minore.»
Lo scrive, su Facebook, il presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana, che aggiunge: «Mi corre l’obbligo di ringraziare la stragrande maggioranza dei parlamentari sardi (e non) che hanno sostenuto del ragioni della nostra richiesta: Marilotti, Fenu, Cucca, Doria, Floris, Mura, Cappellacci, Manca – sperando di non dimenticare nessuno – e la senatrice De Petris che ha presentato, forse, la formulazione più completa e avanzata. Poi, ad ogni alluvione e/o disgrazia, arriva il Ministro di turno in parata perparlare dell’eroismo dei sindaci; della “trincea” dei sindaci».
«Alla prova dei fatti di quei sindaci, della circostanza che abbiano un’indennità dignitosa non gliene frega nulla: sono parole vuote per le cerimonie ufficiali – conclude Emiliano Deiana -. Partirà una mia proposta a tutti i consiglieri regionali affinché utilizzino le prerogative dell’articolo 3 dello Statuto e approvino con norma regionale l’adeguamento indennitario per le sindache e i sindaci della Sardegna. Poi vediamo, al Governo, chi ha l’ardire di impugnare la norma davanti alla Corte Costituzionale.»
Antonio Caria