La pandemia da 18 mesi sta creando enormi problemi, sia in ambito sanitario, sia economico, alla Città metropolitana di Cagliari e all’intera Sardegna. Sono grandi le aspettative in tutta la Comunità Sarda per un rapido superamento dell’emergenza, anche se l’incremento dei contagi e dei ricoveri sia in area medica sia in terapia intensiva, inizia a preoccupare.
Abbiamo rivolto alcune domande al sindaco di Cagliari Paolo Truzzu che è anche sindaco della Città metropolitana.
Qual è la situazione socio-economica in cui vivono la città di Cagliari e tutta la Sardegna?
«E’ indubbio che la pandemia abbia creato problemi molto seri ed acuito le povertà. Tuttavia, i cagliaritani sono abituati a rimboccarsi le maniche: si intravvedono piccoli segnali positivi, legati soprattutto alla stagione turistica.»
Lei spesso gira la città per toccare con mano la realtà e verificare le iniziative concrete da attivare.
«Continuo a pensare che gli investimenti principali debbano essere rivolti al turismo, alle infrastrutture, all’innovazione tecnologica che attira capitale umano di qualità.»
Tutti siamo stati spettatori della tragedia che ha colpito l’Oristanese e le sofferenze che hanno provocato alle popolazioni incendi devastanti.
«Intanto, mi stringo a quelle comunità. C’è molto da lavorare, ritornare alla cura della propria terra, posto che quello degli incendi è un problema endemico, figlio anche di una certa cultura delinquenziale.»
Qual è la sua valutazione sulle risorse del Recovery Plan in arrivo e in che modo Cagliari potrà avvalersene?
«Il Recovery è importante, sono tanti soldi, la mia idea è di utilizzarli per le grandi infrastrutture che cambieranno la città e che attireranno capitali e manodopera qualificata. Adesso è in corso il negoziato con la Region ed il Governo nazionale.»
Per quanto riguarda i rapporti con la Regione in che modo vi state attivando e che progettualità avete in cantiere?
«I rapporti sono buoni e stiamo lavorando ad una sorta di Patto per Cagliari. Una mia idea è quella che la Regione possa dare uno sgravio contributivo integrale a tutte le nuove start-up nel campo del digitale.»
Il carcere di Buoncammino: come potrà essere utilizzata la struttura e come valorizzare il viale Buoncammino?
«Il carcere è di proprietà del ministero della Giustizia che dovrebbe assegnarlo alla Regione. Bisogna inserirlo nella riqualificazione del viale. Personalmente penso sempre qualcosa legata alla cultura o al turismo, ma accetto qualsiasi buona idea.»
Armando Cusa