Cagliari, come tanti altri comuni d’Italia, in questo anno tormentato, ha dovuto fare i conti con una nuova realtà, creata prima dalla pandemia, poi dalla guerra in Ucraina che ha fatto da cassa di risonanza ed amplificato ancora più una situazione difficile da gestire.
Abbiamo rivolto alcune domande al sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu.
Come vive la città di Cagliari la situazione legata alla pandemia?
«Come ho avuto modo di dire più volte, le ripercussioni sono state pesanti. La mia Amministrazione ha fatto il possibile per sostenere le famiglie ed il settore produttivo in difficoltà. Oggi siamo impegnati nell’utilizzare i diversi finanziamenti, iniziando da quelli del PNRR, per rilanciare la città metropolitana a partire dai grandi cambiamenti infrastrutturali.»
E quella dell’incertezza legata alla guerra in Ucraina?
«I profughi che sono fuggiti in massa dall’Ucraina, sono stati accolti in diversi Stati Europei e anche la Sardegna si è messa in luce nell’accoglienza, dando ospitalità.»
Il comune di Cagliari, sotto le sue direttive, come si è mosso?
«Abbiamo ospitato tanti profughi ucraini con amicizia e senso di solidarietà. Spero che la fine della guerra possa dare la possibilità a questi nostri fratelli di rientrare presto nella loro patria.»
La guerra ha riflessi pesantissimi in termini socio-economici…
«La guerra è un disastro umanitario ed economico. Lo vediamo dai prezzi schizzati alle stelle, dalle bollette, dal costo della vita.»
Sono numerose le iniziative portate avanti dalla sua Amministrazione per migliorare l’immagine di Cagliari…
«È un lavoro duro e mi consenta, coraggioso. I cagliaritani stanno dimostrando di capire i nostri sforzi.»
Come giudica gli scenari politici presenti e in evoluzione nel territorio, in una fase così importante per l’arrivo delle risorse del PNRR?
«Come Sindaco metropolitano faccio l’interesse assoluto del territorio e lavoriamo tutti insieme per portare finanziamenti e dare opportunità di lavoro ai nostri giovani.»
Armando Cusa