«È ora che l’assessorato si muova a indicare i posteggi per gli operatori dell’area mercatale del Lungomare Dante. Ancora l’assessorato allo sviluppo economico non ha assegnato mezzo posto nell’area mercatale storica del Lungomare Dante. Il piano del commercio, norma regolamentare per il comune di Alghero in questa materia dice in modo molto chiaro che l’area mercatale in questione deve essere a disposizione di operatori, cittadini e visitatori dal 1 aprile. Quest’anno a causa delle conseguenze della pandemia le tempistiche si sono allungate però la strada è stata chiusa al traffico già dal 28 di maggio.»
Lo sottolinea il consigliere comunale di Sinistra in Comune Alghero Valdo Di Nolfo che aggiunge: «Il sindaco Mario Conoci e l’assessora Vaccaro invece continuano a dormire cullati dal proprio vuoto amministrativo assoluto e arrivano addirittura a chiedere ad operatori e operatrici di realizzare loro l’elaborato grafico e la planimetria per l’affidamento dei posteggi in questione. Se non ci fossero in ballo imprese, lavoratori e artigiani ci sarebbe da ridere. Chiedo rispetto per questi lavoratori e lavoratrici, che l’assessora si svegli e trovi una soluzione anche planimetrica per titolari e spuntisti visto che gli spazi ci sono. Credo siano atti doverosi e dovuti per il rispetto del diritto dei lavoratori e delle lavoratrici».
Lo sottolinea il consigliere comunale di Sinistra in Comune Alghero Valdo Di Nolfo che aggiunge: «Il sindaco Mario Conoci e l’assessora Vaccaro invece continuano a dormire cullati dal proprio vuoto amministrativo assoluto e arrivano addirittura a chiedere ad operatori e operatrici di realizzare loro l’elaborato grafico e la planimetria per l’affidamento dei posteggi in questione. Se non ci fossero in ballo imprese, lavoratori e artigiani ci sarebbe da ridere. Chiedo rispetto per questi lavoratori e lavoratrici, che l’assessora si svegli e trovi una soluzione anche planimetrica per titolari e spuntisti visto che gli spazi ci sono. Credo siano atti doverosi e dovuti per il rispetto del diritto dei lavoratori e delle lavoratrici».
Antonio Caria