Il Consiglio comunale di Oristano ha dato il via libera alla Commissione consiliare permanente per l’equità di genere e le pari opportunità.
L’organismo nasce in seno al Consiglio comunale, con una articolazione analoga a quella delle altre commissioni permanenti: 3 rappresentanti di maggioranza e 2 di minoranza.
L’istituzione è stata votata all’unanimità (dal Consiglio comunale che ha anche eletto i componenti: Stefania Orrù (Fratelli d’Italia), Francesco Pinna (UDC) e Roberto Pisanu (Sardegna 20venti) per la maggioranza, Francesca Marchi (Oristano più) e Carla Della Vope (Oristano più) per la minoranza.
L’assessore Rossana Fozzi ha ricordato che finora la Commissione è stata composta da un’ampia rappresentanza espressione della società civile oltre che del Consiglio comunale, ma proprio il numero elevato spesso ne ha condizionato l’operatività: «La nuova Commissione – queste le sue parole – avrà carattere permanente, come le altre 8 commissioni consiliari, ma si doterà di un proprio disciplinare per il coinvolgimento attivo della rappresentanza della società civile».
Maria Obinu (PD) ha sottolineato l’importanza del cambiamento per dare maggiore dignità alla commissione, ma si è detta delusa della votazione e ha chiesto che la presidenza dell’organismo sia assegnata alla minoranza.
Per Francesca Marchi (Oristano più) quanto accade ancora oggi, anche in politica, conferma la necessità di una commissione per l’equità di genere e le pari opportunità.
L’organismo nasce in seno al Consiglio comunale, con una articolazione analoga a quella delle altre commissioni permanenti: 3 rappresentanti di maggioranza e 2 di minoranza.
L’istituzione è stata votata all’unanimità (dal Consiglio comunale che ha anche eletto i componenti: Stefania Orrù (Fratelli d’Italia), Francesco Pinna (UDC) e Roberto Pisanu (Sardegna 20venti) per la maggioranza, Francesca Marchi (Oristano più) e Carla Della Vope (Oristano più) per la minoranza.
L’assessore Rossana Fozzi ha ricordato che finora la Commissione è stata composta da un’ampia rappresentanza espressione della società civile oltre che del Consiglio comunale, ma proprio il numero elevato spesso ne ha condizionato l’operatività: «La nuova Commissione – queste le sue parole – avrà carattere permanente, come le altre 8 commissioni consiliari, ma si doterà di un proprio disciplinare per il coinvolgimento attivo della rappresentanza della società civile».
Maria Obinu (PD) ha sottolineato l’importanza del cambiamento per dare maggiore dignità alla commissione, ma si è detta delusa della votazione e ha chiesto che la presidenza dell’organismo sia assegnata alla minoranza.
Per Francesca Marchi (Oristano più) quanto accade ancora oggi, anche in politica, conferma la necessità di una commissione per l’equità di genere e le pari opportunità.
Antonio Caria