Per valutare la situazione attuale, abbiamo rivolto alcune domande al sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu.
Signor Sindaco, come ha affrontato la sua Amministrazione l’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del Coronavirus?
«Abbiamo fatto tutto il possibile per mettere in sicurezza i cittadini, lavorando di concerto con la sanità pubblica, rispettando le regole imposte dal Governo ed aiutando famiglie e persone singole che si trovano in una situazione di disagio sociale ed economico.»
L’emergenza sanitaria ha provocato una grave emergenza socio-economica. Quali iniziative avete intrapreso per contrastarla?
«Abbiamo attinto dalle casse comunali, distribuito i fondi del Governo, aiutato i nuclei familiari con misure straordinarie. Il primo bando risale ad inizio maggio 2020 e su questa linea abbiamo proseguito. Sono stati mesi molto complicati, per certi versi drammatici.»
Come valuta le iniziative della Giunta regionale a sostegno della vostra e delle altre amministrazioni locali?
«Ha “girato” ai Comuni i fondi che provenivano dal Governo e ha attuato misure proprie, in particolare per il settore economico. Devo anche specificare che siamo riusciti a salvaguardare tutti i servizi essenziali, senza operare nessun taglio. I Comuni sono in trincea, è un concetto che spesso non si capisce ma noi siamo sul campo, affrontiamo davvero ogni bisogno primo dei cittadini. In questo senso, abbiamo garantito i servizi sociali, gli aiuti a chi era in difficoltà, i trasporti, le scuole.»
La vostra azione avrebbe potuto essere più incisiva?
«Ho fatto il massimo e non posso rimproverarmi niente. Voglio ringraziare tutti coloro, e sono tanti, che hanno dato un contributo concreto in una situazione totalmente nuova, senza alcun punto di riferimento.»
Qual è il suo giudizio sulla situazione politica attuale e quali prospettive ritiene possano aprirsi per la politica sarda che certamente ha necessità di rinnovarsi in una società in continua evoluzione, che ha necessità di risposte urgenti.
«La pandemia ci ha spinto a fare riflessioni sul senso dell’impegno politico, civico e culturale: dobbiamo migliorare, dare più qualità. Ognuno di noi è sotto osservazione. In generale, la classe politica deve tornare ad essere più credibile.»
Armando Cusa