È di 100mila euro il finanziamento per il progetto “AAA-MOS Ascolto Accoglienza Assistenza LGBT+”, per l’attivazione a Porto Torres di un centro d’ascolto con servizio counseling e prima accoglienza per le persone che vivono problematiche legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. L’intervento, presentato dal Movimento omosessuale sardo in partenariato col comune di Porto Torres, è stato inserito all’undicesimo posto (su 37 approvati) nella graduatoria dei progetti che hanno partecipato al bando dell’Unar, Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’idea di questo progetto nasce dalla consapevolezza che molte persone LGBT vivono una condizione di fragilità dovuta all’allontanamento dai nuclei familiari a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere e alle conseguenti difficoltà a trovare un alloggio in cui vivere e un lavoro con il quale sostenersi. Lo sportello turritano sarà parte di una più ampia rete attivata dal Mos a livello regionale.
«Siamo particolarmente soddisfatti di questo risultato – ha dichiarato l’assessora delle Politiche sociali, Simona Fois – perché ci consente di offrire un servizio concreto e utile in un momento in cui è necessario vigilare sulle forme di discriminazione in atto, in particolare su quelle legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. E un progetto nel quale abbiamo investito molte energie perché riguarda un servizio che consideriamo cruciale e che manca nella nostra città. Per questo ringrazio di cuore il Mos per la disponibilità manifestata: grazie a questo sportello Porto Torres farà un grande passo in avanti nella tutela dei diritti civili e nella lotta alle disuguaglianze. La cronaca quotidiana ci insegna che è doveroso affiancare i nostri giovani anche su questi temi, in un momento storico in cui cresce la domanda di supporto psicologico per tutti i danni collaterali provocati dalla pandemia.»
Antonio Caria