Concedere il suolo pubblico gratis per la realizzazione di cappotti termici applicati a quegli edifici costruiti proprio al limite della proprietà privata che, per forza di cose, finiscono per andare ad occupare suolo pubblico, caso che si presenta soprattutto nel centro storico. È questo l’obiettivo della proposta nata nella commissione Lavori pubblici del comune di Porto Torres, presieduta da Gavino Sanna.
Il regolamento edilizio vigente prevede, infatti, tutta una serie di norme per sporgenze che aggettano su suolo pubblico, come poggioli, pensiline, ante, tende, ma nulla dice a proposito di cappotti. Alla carenza ha provveduto la commissione presieduta da Sanna, con il contributo dell’assessore competente, Gian Simona Tortu, che ha introdotto la delibera che fissa i criteri generali per l’autorizzazione a tali opere, in attesa del via libera del consiglio comunale per diventare esecutiva.
«Con questo documento daremo la possibilità ai cittadini di realizzare interventi di cappotti termici, e quindi di efficientamento energetico, anche nei piani terra che si affacciano sul suolo pubblico, nel rispetto delle normative e regolamenti comunali, regionali e nazionali – spiega il presidente della commissione Urbanistica, Gavino Sanna -. Abbiamo voluto dare un forte impulso alla sostenibilità e all’efficientamento energetico a quelle situazioni che, allo stato attuale, non potrebbero fare interventi volti in questa direzione, con l’obiettivo di migliorare anche la qualità architettonica delle abitazioni del nostro centro storico.»
Porto Torres diventerà così uno dei primi comuni in Sardegna a concedere tali interventi. «In questo senso potremmo definirci un Comune pilota, nella speranza che poi le altre realtà possano prenderne spunto – prosegue Gavino Sanna, esponente del Partito democratico -. La proposta partita dai banchi dell’opposizione con il consigliere Bassu ci è subito sembrata interessante e abbiamo deciso, insieme all’assessore Tortu, di portarla avanti e di svilupparla in commissione. È l’ennesimo segnale di senso comune, di voglia di fare e di attaccamento verso il meglio per la nostra comunità, indifferentemente dai colori politici o posizioni amministrative. Mi auguro – conclude Gavino Sanna – che questa brillante iniziativa si concretizzi con i fatti, al fine di migliorare la qualità architettonica del patrimonio edilizio di Porto Torres,»