C’è polemica a Stintino tra l’attuale sindaca Rita Vallebella ed il suo predecessore Antonio Diana. L’oggetto del contendere è il Progetto Life Sterna.
«La commissione ha analizzato l’attuazione dell’azione e ha concluso che, dei costi finali ammissibili dichiarati di 1.515.074,75 euro, 731.511,14 euro non erano conformi agli articoli 25 e 26 delle disposizioni comuni. In particolare una quota importante di tali costi è stata dichiarata non ammissibile in quanto non tecnicamente giustificata. I costi erano stati dichiarati per componenti dell’azione che non erano state attuate o che erano state attuate solo in parte – ha denunciato l’attuale amministrazione comunale –. Il 24 febbraio 2020 la Commissione ha emesso l’ordine di recupero e ha inviato al comune di Stintino la nota di addebito n per la somma di 447mila 78,63 euro con scadenza il 6 aprile 2020. In quanto la scadenza al 6 Aprile 2020 non è stata rispettata, il comune di Stintino ha dovuto pagare gli interessi per un totale di 36mila 311,36 euro.»
«Un enorme danno per il comune di Stintino e i suoi cittadini. Un debito che ha ridotto il bilancio comunale per mezzo milione di euro e che avrà un forte impatto nella gestione amministrativa del nostro borgo. Stiamo valutando insieme alla giunta di procedere legalmente nei confronti dei responsabili di questo scempio», ha dichiarato la sindaca, Rita Vallebella.
Non è tardata ad arrivare la replica dell’ex sindaco Antonio Diana che rimanda il tutto al mittente: «La signora sindaca – ha detto Antonio Diana – faccia in modo che non si getti fango su chi, per 30 anni di attività dedicata all’amministrazione del paese, ha lavorato per recuperare milioni di risorse dall’Europa, dai Ministeri e dalla Regione. Milioni che sono a disposizione dell’attuale amministrazione comunale, per attuare progetti cantierabili lasciati in eredità. E’ uno strumento che non fa bene al territorio, e nei miei 30 anni di amministrazione. Voglio chiudere questa polemica, raccomandando a tutti gli amministratori, che deve essere rivolto esclusivamente al benessere del paese e della sua comunità.»
«La commissione ha analizzato l’attuazione dell’azione e ha concluso che, dei costi finali ammissibili dichiarati di 1.515.074,75 euro, 731.511,14 euro non erano conformi agli articoli 25 e 26 delle disposizioni comuni. In particolare una quota importante di tali costi è stata dichiarata non ammissibile in quanto non tecnicamente giustificata. I costi erano stati dichiarati per componenti dell’azione che non erano state attuate o che erano state attuate solo in parte – ha denunciato l’attuale amministrazione comunale –. Il 24 febbraio 2020 la Commissione ha emesso l’ordine di recupero e ha inviato al comune di Stintino la nota di addebito n per la somma di 447mila 78,63 euro con scadenza il 6 aprile 2020. In quanto la scadenza al 6 Aprile 2020 non è stata rispettata, il comune di Stintino ha dovuto pagare gli interessi per un totale di 36mila 311,36 euro.»
«Un enorme danno per il comune di Stintino e i suoi cittadini. Un debito che ha ridotto il bilancio comunale per mezzo milione di euro e che avrà un forte impatto nella gestione amministrativa del nostro borgo. Stiamo valutando insieme alla giunta di procedere legalmente nei confronti dei responsabili di questo scempio», ha dichiarato la sindaca, Rita Vallebella.
Non è tardata ad arrivare la replica dell’ex sindaco Antonio Diana che rimanda il tutto al mittente: «La signora sindaca – ha detto Antonio Diana – faccia in modo che non si getti fango su chi, per 30 anni di attività dedicata all’amministrazione del paese, ha lavorato per recuperare milioni di risorse dall’Europa, dai Ministeri e dalla Regione. Milioni che sono a disposizione dell’attuale amministrazione comunale, per attuare progetti cantierabili lasciati in eredità. E’ uno strumento che non fa bene al territorio, e nei miei 30 anni di amministrazione. Voglio chiudere questa polemica, raccomandando a tutti gli amministratori, che deve essere rivolto esclusivamente al benessere del paese e della sua comunità.»
Antonio Caria