Sono ripresi, sotto la supervisione della Soprintendenza, gli scavi Nuraghe Diana a Quartu Sant’Elena.
«Il nuraghe Diana è stato oggetto di svariati interventi a partire dal 2001, che hanno portato alla luce un interessante edificio complesso, dove alla torre principale si affiancano le torri secondarie che rinserrano un cortile centrale – ha dichiarato Gianfranca Salis, funzionario archeologo della Soprintendenza -. La posizione di controllo visivo su un’ampia porzione di costa e varie particolarità architettoniche rendono l’edificio di straordinario interesse non solo per la conoscenza dell’occupazione antropica del territorio di Quartu in età nuragica, ma anche più in generale per il contributo conoscitivo utile all’approfondimento della civiltà nuragica. L’intervento in corso, finanziato dal ministero dei beni e delle attività culturali, prevede il restauro degli ambienti interni e il completamento dello scavo sul fronte del monumento, dove ancora sono presenti dei crolli che obliterano la lettura del monumento. L’intervento migliorerà sensibilmente la fruizione del sito, che per la posizione è ad alta vocazione turistica.»
L’intervento interesserà sia la parte interna della torre che l’ingresso. Si procederà anche al consolidamento e restauro delle strutture messe in luce.
«La scelta di includere il sito nel nascente polo museale dà l’idea di quanto l’Amministrazione lo ritenga importante e di quanto sia forte la volontà di valorizzarlo – ha sottolineato l’assessora della Cultura e dei Beni Culturali, Lucia Baire -. Negli anni passati si è lavorato affinché la visibilità del sito potesse crescere, dapprima includendolo all’interno del percorso cittadino di Monumenti Aperti e poi con altri eventi legati alla cultura e alla musica, in particolare con la manifestazione ‘Incanti’, svoltasi tra l’estate e l’autunno dell’anno scorso. L’obiettivo primario resta ovviamente quello di consentire a turisti e visitatori l’accesso al nuraghe con regolarità.»
«La nostra costante attenzione verso i siti culturali, in particolare archeologici, è stata confermata anche dai due progetti studiati nell’ambito del Programma LavoRas – ha rimarcato il sindaco Stefano Delunas -. In un caso ci si è concentrati su un lavoro di riordino, anche dal punto di vista del decoro urbano, dei siti del Nuraghe Diana e delle Batterie Faldi, cui poi faranno seguito gli altri siti; il secondo progetto consentirà di avere una completa catalogazione e informatizzazione dei siti culturali della città. Il fine ultimo, infatti, è quello di rendere fruibili le ricchezze storico-artistiche e archeologiche della città. Anche per questo siamo ben lieti dell’attività recentemente avviata dalla Sovrintendenza, nella convinzione che al termine degli stessi il monumento possa essere un’ancora più suggestiva fonte di richiamo per turisti e appassionati di cultura.»
«Il nuraghe Diana è stato oggetto di svariati interventi a partire dal 2001, che hanno portato alla luce un interessante edificio complesso, dove alla torre principale si affiancano le torri secondarie che rinserrano un cortile centrale – ha dichiarato Gianfranca Salis, funzionario archeologo della Soprintendenza -. La posizione di controllo visivo su un’ampia porzione di costa e varie particolarità architettoniche rendono l’edificio di straordinario interesse non solo per la conoscenza dell’occupazione antropica del territorio di Quartu in età nuragica, ma anche più in generale per il contributo conoscitivo utile all’approfondimento della civiltà nuragica. L’intervento in corso, finanziato dal ministero dei beni e delle attività culturali, prevede il restauro degli ambienti interni e il completamento dello scavo sul fronte del monumento, dove ancora sono presenti dei crolli che obliterano la lettura del monumento. L’intervento migliorerà sensibilmente la fruizione del sito, che per la posizione è ad alta vocazione turistica.»
L’intervento interesserà sia la parte interna della torre che l’ingresso. Si procederà anche al consolidamento e restauro delle strutture messe in luce.
«La scelta di includere il sito nel nascente polo museale dà l’idea di quanto l’Amministrazione lo ritenga importante e di quanto sia forte la volontà di valorizzarlo – ha sottolineato l’assessora della Cultura e dei Beni Culturali, Lucia Baire -. Negli anni passati si è lavorato affinché la visibilità del sito potesse crescere, dapprima includendolo all’interno del percorso cittadino di Monumenti Aperti e poi con altri eventi legati alla cultura e alla musica, in particolare con la manifestazione ‘Incanti’, svoltasi tra l’estate e l’autunno dell’anno scorso. L’obiettivo primario resta ovviamente quello di consentire a turisti e visitatori l’accesso al nuraghe con regolarità.»
«La nostra costante attenzione verso i siti culturali, in particolare archeologici, è stata confermata anche dai due progetti studiati nell’ambito del Programma LavoRas – ha rimarcato il sindaco Stefano Delunas -. In un caso ci si è concentrati su un lavoro di riordino, anche dal punto di vista del decoro urbano, dei siti del Nuraghe Diana e delle Batterie Faldi, cui poi faranno seguito gli altri siti; il secondo progetto consentirà di avere una completa catalogazione e informatizzazione dei siti culturali della città. Il fine ultimo, infatti, è quello di rendere fruibili le ricchezze storico-artistiche e archeologiche della città. Anche per questo siamo ben lieti dell’attività recentemente avviata dalla Sovrintendenza, nella convinzione che al termine degli stessi il monumento possa essere un’ancora più suggestiva fonte di richiamo per turisti e appassionati di cultura.»
A.C.