C’è polemica attorno al mancato cambio dei nomi delle vie in alcuni centri della Sardegna. Su questo prende posizione Anci Sardegna ed il suo presidente, Emiliano Deiana: «Non si tratta di “riscrivere la storia” – posto che la Storia l’hanno sempre scritta “i vincitori” e quindi non le piccole comunità della Sardegna – ma di affermare il principio che siano le comunità a decidere quale toponomastica motivatamente promuovere all’interno del contesto urbano di un paese o di una città».
«A Bonorva, a Tula, a Scano di Montiferro e in altri luoghi – prosegue il numero uno di Anci Sardegna – le Amministrazioni Comunali hanno assunto decisioni chiare sull’indirizzo verso il quale dirigere la memoria collettiva che passa anche dalla riscoperta della storia locale o dei toponimi che segnalavano i luoghi da sempre conosciuti, sostiene il Presidente dell’Anci Sardegna. Anci Sardegna, pertanto, si schiererà sempre dalla parte dei propri associati soprattutto quando le attività degli organismi dello Stato italiano sembreranno voler esorbitare dal buon senso, dalla collaborazione leale e dal rispetto dei luoghi e di chi li abita da sempre.»
«Non solo: Anci Sardegna chiede, sulla scorta di quanto già fatto ad esempio nella Provincia Autonoma di Trento, al Consiglio regionale di approvare una normativa ad hoc per riportare in Sardegna il potere delle decisioni sulla toponomastica e sulle connessioni con la lingua sarda e le sue varianti. Anci Sardegna – conclude Emiliano Deiana – è a disposizione per collaborare con gruppi politici e/o singoli consiglieri che volessero promuovere iniziative legislative in tal senso.»
Antonio Caria