Anche in questo anniversario della Liberazione, funestato dalla guerra in Europa e dalla perdurante pandemia, il Comitato 25 Aprile di Cagliari ha organizzato dibattiti, mostre, esibizioni di artisti e presentazioni di libri sui temi che costituiscono la nostra ragione sociale. Lunedì 25 marceremo in corteo da piazza Garibaldi (ritrovo alle 9.30 per partire alle 10.00) a piazza del Carmine, con la consueta sosta al Parco delle Rimembranze per la deposizione di una corona d’alloro alla memoria dei Caduti.
La festa della Liberazione dal nazifascismo cade quest’anno a due mesi dall’avvio della guerra in Ucraina. Le associazioni ANPI, ANPPIA e UAPS esprimono una ferma condanna dell’aggressione russa e riconoscono il diritto ucraino alla difesa.
Proprio la tragica situazione in atto ci spinge a batterci in modo ancor più convinto perché la diplomazia abbia il sopravvento sulle armi: i popoli pagano alle guerre un prezzo salatissimo e perdono anche quando la propria parte ne esce vittoriosa. La guerra è un affare vantaggioso per pochissimi: prima la si blocca e meglio sarà per tutti.
L’Europa e l’ONU, finora poco più che silenti, devono far sentire la loro voce e operare per garantire a chi è aggredito prospettive migliori rispetto a quella di resistere pagando un costo intollerabile in termini di vite perse e di territori devastati e rasi al suolo. E il Governo italiano deve ascoltare di più i propri cittadini che si sono sempre espressi a larga maggioranza per la fine di questa guerra e per l’apertura di seri negoziati di pace. Dobbiamo evitare atteggiamenti improntati allo scontro fra civiltà e recuperare lo spirito della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. La nostra sicurezza e le nostre prospettive positive dovranno riposare non sulla nostra forza militare, ma sulla nostra capacità di rispetto dell’altro e di creazione di quella rete di rapporti che rende naturale la risoluzione pacifica delle controversie.