A Gesico torna la “Festa dell’emigrato”, ed è subito anche Torneo regionale di ballo sardo in coppia. La festa nasce 25 anni fa a Gesico, voluta dal Comitato dell’emigrato e presieduta dal patron, Nello Muntoni. Ora viene riproposta dal Comune, dalla Pro Loco e dalle Acli, con la collaborazione di tutte le Associazioni locali. Obiettivo: combattere lo spopolamento e far sentire il sardo emigrato vicino alla propria terra e tenere vivo il legame con l’isola e le sue tradizioni.
Dieci anni fa, statisticamente, il numero dei sardi che vivevano fuori dalla Sardegna era pari a 2.250.000. Nel 2023 i sardi non residenti si stima saranno circa 2.500.000 e nel 2033 saranno addirittura 3.000.000. Esattamente il doppio dei residenti. Cifre da capogiro, che fanno riflettere. Il tema dell’emigrazione è inoltre strettamente correlato con lo spopolamento delle zone interne. Un piccolo rimedio a questa emorragia è certamente il rafforzamento del legame con i corregionali, i veri ambasciatori del made in Sardinia nel mondo. Buon cibo, buona musica, balli e tradizioni.
E proprio la musica “Made in Sardinia” sarà la vera protagonista di questa edizione della “Festa dell’emigrato” che avrà il suo culmine la sera del 15 agosto con lo spettacolo creato da Massimo Pitzalis, il “Sardinia Folk Festival” con al suo interno trenta minuti dedicati al torneo di ballo sardo in coppia.
Saranno eseguiti tre balli, conosciuti da tutti i Sardi residenti nell’isola e nel mondo, per arrivare a premiare la coppia vincitrice. Quest’ultima verrà giudicata da una giuria qualificata. Sono invitati e attesi ballerini provenienti da tutta la Sardegna.
È anche per questo motivo che nasce dalla Pro Loco una proposta che vuole far riconoscere il ballo sardo come disciplina sportiva al pari del tango e del valzer. Sono già stati avviati i contatti con la Figest, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali. Il ballo sardo è sicuramente uno dei balli tradizionali più conosciuti e ballati nel mondo.