Questa mattina, 4 novembre, Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, l’Amministrazione comunale di Porto Torres, come da tradizione, ha reso onore alla memoria di tutti i caduti della Grande Guerra con una cerimonia solenne a cui hanno preso parte le autorità militari, civili e religiose del territorio, i rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e numerosi cittadini.
Le celebrazioni hanno preso il via con la messa celebrata da don Salvatore Masia nella Chiesa Beata Vergine della Consolata al termine della quale, la piazza del Municipio, ha ospitato la cerimonia e il tradizionale rito civile dell’apposizione delle corone d’alloro ai piedi dei monumenti ai Caduti del Mare e della Prima guerra mondiale.
Dopo il minuto di raccoglimento sulle note del Silenzio è stata data lettura della Preghiera del Combattente da parte del presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci, sezione Porto Torres, Moreno Nocco e della Motivazione della Medaglia d’Oro al valore militare del Milite Ignoto da parte del Presidente della sezione sassarese dell’associazione dei paracadutisti d’Italia Luciano Meloni. A seguire il sindaco Massimo Mulas, nel suo intervento, ha ricordato l’enorme sacrificio in termini di vite umane reso nel corso del primo conflitto mondiale che ha visto morire oltre 17 milioni di persone, tra militari e civili. L’Italia ha perso 651.000 soldati e 589.000 civili, uccisi dai combattimenti, dalle malattie o da incidenti bellici.
«Anche Porto Torres – ha ricordato il primo cittadino – ha dato il suo contributo di giovani vite durante il conflitto. 66 i soldati turritani che sono morti in combattimento e non sono potuti tornare dai loro cari e dalle loro famiglie i cui nomi sono incisi sulla lapide di marmo all’ingresso del Palazzo municipale affinché il loro sacrificio non possa essere mai dimenticato.»
Altrettanto rispettoso e riconoscente è stato il pensiero rivolto a tutte le Forze Armate per il loro impegno passato e presente nella difesa dell’Unità nazionale e nelle attuali e innumerevoli sfide, a fianco della Comunità internazionale, a tutela della libertà e della pace nel Mediterraneo e nel mondo.
«Come cittadine e cittadini – ha concluso il sindaco – dobbiamo scegliere di costruire la pace. Non una pace che sia figlia della violenza, ma una pace vera, una pace che rispetti i morti e che dia giustizia ai vivi.»
Al termine della cerimonia tutti i presenti si sono spostati in corteo nel cimitero di via Balai per deporre le corone d’alloro sulle tombe del carabiniere Walter Frau, ucciso nel 1995 da un gruppo di banditi che stavano per assaltare due furgoni portavalori a Chilivani, e del finanziere Salvatore Cabitta vittima di un attentato terroristico avvenuto nel 1966 a San Martino di Casies.