Saranno San Sperate, Cabras, Genoni e Lanusei ad ospitare la prima edizione sarda del Critico Festival. Legato al tema del Mito della caverna di Platone, la rassegna si terrà in Sardegna e sarà itinerante, dal 9 al 30 settembre, dislocato in quattro tappe dedicate ciascuna a uno dei quattro soggetti chiave del mito di Platone: il mondo, l’ombra, la caverna, l’umanità.
Per il network hOMe di Urban Center, organizzatore dell’evento, l’arte sarà strumento di critica, analisi e ricerca: attraverso dibattiti, la produzione di murales e opere pubbliche partecipate, visite guidate, un laboratorio di design artistico ambientale ed un laboratorio di incisione e stampa, obiettivo del Festival sarà quello di individuare o creare un parallelismo tra il mito della caverna di Platone e il mondo contemporaneo attraverso il coinvolgimento di sei artisti internazionali, spazi storici e culturali del territorio sardo e intellettuali contemporanei (i nomi delle persone coinvolte nei vari momenti previsti sono contenuti nel programma, a seguire).
«Tocchiamo sfere dell’umanità diverse, con modalità e tecniche diverse e soprattutto attraverso l’arte, in quanto quest’ultima stimola componenti dell’essere umano sia coscienti che incoscienti che sono anch’essi motore e guida – sottolinea Daniele Gregorini, direttore artistico e fondatore di Home Network -. Noi crediamo che proprio per questa sua caratteristica l’arte possa stimolare corde dell’essere umano e della società utili a favorirne la crescita, comunitaria. Col Critico Festival vogliamo incoraggiare un aspetto, la critica, che ha una ricaduta diretta in ambito sociale e culturale, usando come chiave di lettura della quotidianità Platone e il suo mito della caverna, diviso però in 4 capitoli fondamentali, che affronteremo ognuno con un artista differente in un luogo ogni volta differente e attraverso modalità altrettanto varie: laboratori, interventi artistici, dibattiti, residenze d’artista partecipate. La finalità sarà stimolare le comunità dall’interno, unire substrato sociale e materico in un’unica operazione di crescita comunitaria, intraprendere azioni di critica costruttiva e propositiva nei confronti della società attuale, dare voce a categorie sociali le quali visioni sono (tenute) distanti.»