Siamaggiore si prepara per l’edizione numero ventotto della sagra del carciofo, promossa dal con il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione Autonoma della Sardegna e con il coordinamento organizzativo dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo. Due giorni pieni, intensi, in una terra che mette il carciofo al centro della propria produzione e della propria economia, e che nell’occasione intende metterlo, e mettersi, in vetrina.
“Dopo tre anni di pausa dovuti alla pandemia, siamo davvero emozionati e orgogliosi di riorganizzare la rassegna dedicata al carciofo spinoso sardo, che da sempre rappresenta un’eccellenza del nostro territorio – dice il sindaco di Siamaggiore, Davide Dessì –. È una festa importantissima per la nostra comunità, nell’ottica della conservazione delle tradizioni e della promozione dell’agricoltura, che può e deve essere ancora fonte di reddito. È inoltre un’occasione per scoprire e promuovere i siti di interesse culturale e le diverse attività produttive e artigianali del nostro paese. Auspichiamo la presenza di tanti visitatori per una valorizzazione dell’intero territorio e dei suoi prodotti.”
Si parte con una tavola rotonda, sabato 25, nell’Aula consiliare del Municipio. L’Amministrazione comunale e Laore, l’Agenzia regionale per lo sviluppo integrato dei territori rurali e la compatibilità ambientale delle attività agricole. In contemporanea il cuore del paese si animerà con l’Expo Produttori. Nelle vie del centro ampio spazio a promozione, degustazione e vendita delle eccellenze del territorio a cura delle aziende locali. In programma anche il Concorso fotografico gratuito e aperto a tutti “Sei brutto come un… carciofo”, volto a valorizzarlo mediante la creatività: i partecipanti dovranno rappresentare l’ortaggio in maniera artistica, attraverso uno scatto. Nella rassegna dedicata al carciofo e alle realtà produttive locali grande risalto avranno ovviamente show cooking e degustazioni. Due chef in campo nella tarda mattinata di domenica per ammaliare i presenti con le loro capacità in cucina e svelare magari qualche piccolo segreto: Andrea Pani dell’Agriturismo ‘Casa Marmida’ di Guspini, che darà un saggio della sua maestria nella preparazione di un secondo piatto, e Maurizio Saba del ristorante ‘Pepe Nero’ di Oristano, che si concentrerà invece sulla prima portata.
In programma anche passeggiate culturali, in particolare nelle due chiese di interesse storico-archeologico presenti sul territorio siamaggiorese.
E non mancherà la musica. Sabato sera prima risuoneranno le note della tradizione sarda, con il concerto dei Cuncordias: sul palco Orlando ed Eliseo Mascia, Bruno e Asael Camedda, Federico Di Chiara; poi si passerà a ritmi più mondani con un dj set. Domenica si tornerà alle melodie tipicamente sarde. A metà sera si prenderanno la scena i gruppi folk di ‘Biddobrana’ di Villaurbana, protagonista di un bel progetto di ricerca riguardante l’abbigliamento tradizionale del paese, e ‘Busachi Bella mia’.
E il gran finale avrà come protagonista Maria Giovanna Cherchi.
Antonio Caria