«Il 25 aprile, Festa della Liberazione, rappresenta uno spartiacque imprescindibile della nostra storia nazionale. A La Maddalena è scritta una pagina molto importante della storia della Resistenza.»
Lo ha detto l’assessore regionale della Cultura, Andrea Biancareddu, che, portando i saluti del presidente della Regione, Christian Solinas, ha partecipato alla solenne cerimonia in ricordo di quei giorni e dei caduti della battaglia che si svolse nell’isola di La Maddalena dal 9 al 13 settembre del 1943.
«L’anniversario della Liberazione è un giorno di celebrazione, di riflessione e anche di festa per far conoscere e riportare alla memoria i momenti che segnarono, dopo anni di dolore e distruzione, la fine della guerra e del fascismo, la riconquista della democrazia e della libertà del popolo – ha detto -. A distanza di 78 anni questo patrimonio di memoria e di valori è quanto mai attuale, visti i tempi oscuri che stiamo vivendo, ed è quindi importante celebrare degnamente il ricordo della lotta per la Liberazione per promuovere i veri valori umani, di fratellanza e solidarietà. Bisogna sempre tenere viva la memoria per tramandare ai nostri giovani il significato più vero della parola pace.»
Nella battaglia di La Maddalena, combattuta nei giorni immediatamente successivi alla firma dell’armistizio, per liberare l’isola dall’occupazione tedesca morirono 28 militari italiani (tra questi undici sardi, quasi tutti giovanissimi) e ci furono oltre quaranta feriti. Per ricordare quello che fu uno dei primissimi atti della Resistenza italiana, il 13 settembre del 2019 è stato inaugurato a La Maddalena un monumento dedicato ai caduti della battaglia, simbolo della Resistenza combattuta in Sardegna, progettato dall’architetto Almo Bramucci e realizzato dall’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani, grazie anche al contributo della Regione.