«Il recupero di spazi così importanti, incastonati in un posto così meraviglioso, può offrire alle nuove generazioni grandi opportunità, crendo un fermento artistico nel rispetto dell’ambiente, così come fate voi da tempo.»
Antonio Albanese sposa con entusiasmo l’appello lanciato dall’associazione culturale “CineArena” – ad oggi sono centinaia le adesioni raccolte sull’isola e sulla piattaforma change.org – in occasione della XIX edizione del festival “Pensieri e Parole: libri e film all’Asinara”, rivolto alla presidente della regione Alessandra Todde per il recupero dell’ex supercarcere di Fornelli, la foresteria di Cala d’Oliva che ospitò i giudici Falcone e Borsellino, e il famoso bunker dove venne detenuto il boss mafioso Totò Riina. Ospite della prima giornata del festival (sabato 24 agosto) l’attore e regista lombardo è stato premiato per il suo “Cento domeniche”, film del 2023 scritto, diretto e interpretato dall’attore, proiettato durante la serata a lui dedicata, che ha commosso e indignato il pubblico dell’isola. Sold out entrambe le giornate del festival ospitato a Fornelli, dedicato al cinema, alla musica e alla letteratura, una delle quattro tappe del circuito che coinvolge anche le isole di Tavolara, La Maddalena e San Pietro. Grande commozione anche per il monologo scritto da Gianni Caria “Rosario va in pensione”, interpretato dall’attore romano Giulio Scarpati, ospite della seconda serata del festival (domenica 25 agosto) nel quale l’ex Procuratore della Repubblica di Sassari, oggi sostituto Procuratore, dà voce al giovane magistrato Rosario Livatino, suo collega ad Agrigento quando venne ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990.
«La scelta di scrivere qualcosa dedicata a Rosario – ha spiegato Gianni Caria – arriva dopo tanti anni dal suo omicidio per mettere tempo e lontananza a quegli eventi che naturalmente mi hanno molto toccato. Volevo parlare di ciò che è stato e di ciò che invece poteva essere, dei rimpianti e delle speranze cancellate, dell’eroismo e del senso del dovere di questo giovane servitore dello Stato.»