I Mamutzones di Samugheo, S’Urtzu e sos Bardianos di Ula Tirso e i Boes e Merdules di Ottana, accompagnate dalla presentazione di Lucia Cossu. Sono state, queste, le maschere del carnevale sardo protagoniste dell’anteprima di “Chenamos in carrela”.
I gruppi hanno prima mostrato le fasi della vestizione nei giardini dedicati a Veronica Fadda. Dopo aver carbonizzato (in sicurezza) col fuoco alcuni pezzi di sughero per ricavare “su tintieddu”, hanno dipinto di nero il volto, le mani e le braccia.
«Non deve sembrare strano vedere questi riti antichi e queste maschere in questo territorio e in un periodo diverso da quello invernale – ha spiegato la presentatrice Lucia Cossu – perché è anche un modo per far conoscere le nostre tradizioni. Portare questi gruppi in un paese che non vive in proprio queste maschere è piaciuto tanto e il feedback è stato assolutamente positivo.»
Altro grande protagonista è stato il menù gastronomico e in particolare un gustoso vitello allo spiedo, servito assieme a gnocchetti della tradizione e melanzane.
«Confido che anche nel futuro iniziative come questa possano essere riproposte – ha affermato il sindaco Quirico Meloni – perché sono finalizzate da una parte alla promozione alla valorizzazione delle nostre eccellenze, e dall’altra a creare gruppo, a creare festa, a creare attrattività anche nei confronti dei turisti che vogliono visitare il paese».
Il prossimo appuntamento di “Chenamos in carrela ” si svolgerà tra il 7 e il 9 agosto.
Antonio Caria