È stata inaugurata ieri sera nel Centro Fiera del Tappeto di Mogoro la 60a edizione della Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna. La manifestazione più importante del settore nell’isola resterà aperta tutti i giorni fino al 19 settembre, due settimane in più rispetto alle precedenti edizioni. Il taglio del nastro quest’anno è stato affidato a Pina Piras e Maria Ariu, due delle sette donne che, nel 1962, costituirono le Artigiane Autonome Mogoresi e promossero la prima edizione della Fiera. Al loro fianco l’attuale Giunta comunale con in testa il sindaco, Donato Cau, e l’assessore dell’Artigianato, Commercio e Attività produttive, Francesco Serrenti. A causa di un’indisposizione, è stato costretto invece a disertare la kermesse l’ex Sindaco Efisio Lippi Serra che inaugurò proprio la manifestazione del ’62. L’edizione di quest’anno ripercorre la storia della Fiera con lo stesso spirito che contraddistinse il primo appuntamento: un punto di incontro tra il vecchio e il nuovo, tra innovazione e tradizione. Celebra inoltre l’auspicio del ritorno a una ‘nuova normalità’ e alla riapertura delle botteghe artigiane, attraverso l’elemento scenografico dei Portali, i tipici ingressi delle abitazioni del centro storico di Mogoro e diffusi negli altri cinque Comuni dell’Unione Parte Montis (Gonnostramatza, Masullas, Pompu, Simala e Siris). L’allestimento mette in primo piano i manufatti, mentre la veste grafica è arricchita dalla riproduzione di sette rocche (rappresentanti le sette donne tessitrici), sei portali e quattro grandi strutture raffiguranti la tradizione della tessitura di Mogoro.
Nel segno della tradizione. Pina Piras, una delle sette ‘ragazze del ‘62’, presente con la ‘collega’ Maria Ariu, ha raccontato come nacque quella felice esperienza: dai corsi regionali di tessitura al desiderio di farne un mestiere, alla disponibilità dell’allora sindaco che accolse con entusiasmo la proposta di un evento per presentare i lavori delle giovani tessitrici. «Ci siamo messe di impegno, lavorando giorno e notte – ha raccontato – la data prescelta fu quella della festa di San Bernardino. Eravamo solo in sette, così invitammo i mogoresi ad esporre lavori di tessitura che sicuramente avevano a casa. E così nacque la nostra Fiera».
Il sindaco Donato Cau, dopo aver espresso il dispiacere di tutta la Comunità mogorese per l’assenza (giustificata) del ‘padrino’ della Fiera, Efisio Lippi Serra, ha ricordato le sette ragazze che diedero vita alla prima esposizione di 60 anni fa. «Due di quelle tessitrici sono qui con noi oggi e la loro esperienza ci deve servire per riscoprire l’importanza dello stare insieme, per condividere i momenti più difficili, come accadde allora, con sette donne, un Sindaco, una Comunità. Vogliamo rivivere quel contesto storico, con la stessa passione e le stesse convinzioni. La Fiera non è di Mogoro ma di tutto il Parte Montis.»
Prima dell’inaugurazione sono intervenuti anche l’assessore comunale dell’Artigianato ed il direttore artistico della Fiera. «In primavera abbiamo iniziato a lavorare all’organizzazione della rassegna, e fin dal primo giorno abbiamo pensato alle piccole cose da fare, perché è dalle piccole cose che nascono le grandi cose – ha detto l’assessore Francesco Serrenti -. La fiera è proprio questo: sessant’anni fa era un piccolo progetto portato avanti da sette donne tessitrici e sposato dal sindaco di allora, Efisio Lippi Serra. Oggi quel piccolo progetto è diventata l’esposizione più importante in Sardegna nel settore dell’artigianato artistico. Un vanto e un orgoglio per Mogoro e per tutti i Comuni dell’Unione Parte Montis.»
«Nel progettare questa edizione celebrativa – ha ribadito il Direttore artistico, Marcello Muru – non si poteva che centrare il filo conduttore su chi ha fondato questo evento: le sette donne che nel 1962 ebbero l’intuizione di creare questo appuntamento. In questo giubileo di diamante, la Fiera si veste di antiche trame colorate che tracciano percorsi tra le eccellenze di tutta la Sardegna. Auguro a tutti, in questo momento di ripartenza, di sentirsi ispirati dal coraggio e dalla lungimiranza che hanno avuto quelle pioniere.»
Quasi 100 espositori. All’edizione numero 60 sono presenti 99 espositori (96 aziende artigianali e 3 del settore agroalimentare). In esposizione manufatti di imprese operanti nei settori della ceramica (32), della tessitura (9) e dei tessuti (11), dell’oreficeria (15), della coltelleria (2), del legno (11), dei metalli (5), della pelletteria (3), della cestineria (2), del vetro (3), del ricamo (3) e dei prodotti agroalimentari. All’interno dello spazio fieristico, grazie alla collaborazione tra la Fiera e l’organizzazione no-profit CooperAction, è possibile ammirare anche le opere di un gruppo di artigiane armene.
Eventi collaterali. Tra gli eventi collaterali di cultura e spettacolo, da segnalare il 6 agosto, alle ore 22.00, in Piazza Martiri della Libertà, a Mogoro, lo spettacolo “E pensare che c’era Giorgio Gaber”, di e con il giornalista e scrittore Andrea Scanzi. Il 20 agosto, all’interno del Festival “Pedras et sonus”, giunto alla quarta edizione, si terrà il concerto “Sonus Antigus”, ensemble di launeddas diretto dal Maestro Franco Melis, alle 18.30, nel Chiostro della Fiera. Altri appuntamenti saranno comunicati, di volta in volta, attraverso il sito internet fierartigianatosardegna.it e i quattro canali social della manifestazione: Facebook, YouTube, Twitter e Instagram.
ù