E’ tutto olbiese il Team del progetto SeaGuru, una web app geo-localizzata in fase di sviluppo che è nata durante la maratona digitale HackForTravel, svoltasi dal 30.04.20 al 2.05.20.
HackForTravel è il primo hackathon digitale in Italia dedicato al turismo, a cui hanno partecipato 1235 addetti ai lavori, suddivisi in 90 squadre/progetti.
Su questi, solo 69 progetti sono riusciti a concludere la maratona digitale della durata di 48 ore, tra cui sono stati selezionati 16 finalisti, tra cui SeaGuru.
Gli sponsor principali dell’iniziativa, che complessivamente hanno messo in palio più di 20.000 euro di premi sono Alpitour World e ENIT – l’Agenzia Nazionale di Turismo.
La maratona digitale è stata suddivisa in 3 aree tematiche: Hospitality / Destinations / Culture.
Il progetto SeaGuru ha gareggiato nella sezione Destinations, in assoluto la più competitiva delle tre.
L’evento ha registrato ben 10 ore di dirette Facebook con decine di migliaia di visualizzazioni e commenti, ancora in corso.
Dettagli del Progetto SeaGuru:
In base alla disponibilità di dati ufficiali sul sito della Regione Sardegna, il Team di SeaGuru ha individuato nella categoria degli operatori subacquei il fulcro per la proposta di una soluzione turistica concreta che rispettasse le linee guida e le tempistiche serratissime dell’hackathon.
Il tratto di grande originalità, sottolineato nella menzione d’onore della Giuria che il progetto ha ricevuto, è stato l’aver individuato una nicchia concreta di potenziale crescita dell’offerta turistica sarda, indipendente dall’emergenza sanitaria, ed improntata verso la crescita della destinazione Sardegna.
La risorsa naturale su cui si basa la proposta SeaGuru è il Mare, l’asset sicuramente disponibile nell’isola (da qui il gioco di parole nella pronuncia inglese del nome del progetto “SeaGuru” e la parola sarda “siguru”).
In un’ottica di una destagionalizzazione ora quanto mai necessaria, l’idea è di differenziare l’offerta turistica relativa al Mare, attraverso le disponibilità logistiche, professionali e infrastrutturali dei centri sub e dei forografi/videomaker, categorie queste ultime anch’esse fortemente colpite dalla crisi (si pensi alla quantità di eventi pubblici, come i convegni, e privati, come i matrimoni, che sono stati annullati in questi mesi).
Come richiesto dal regolamento dell’hackathon i quattro membri del Team SeaGuru hanno presentato un business plan dettagliato, stilato a seguito di uno studio di fattibilità che ha incluso:
• la validazione dell’operatività effettiva della maggior parte dei centri sub inclusi negli elenchi della Regione Sardegna (227 operatori; lista aggiornata a luglio 2019)
• l’analisi della disponibilità di altre professionalità affini capaci di collaborare in maniera sistemica nel senso di una offerta turistica integrata per il viaggiatore di domani
• l’analisi delle più recenti ricerche turistiche nazionali ed internazionali sul futuro del turismo post Covid, che delineano la preferenza 1) per un turismo di prossimità 2) per viaggiatori sempre più alla ricerca di esperienze attive e inusuali all’aria aperta 3) dall’alto valore emozionale 4) per una fascia medio-alta.
IL FUTURO DEL PROGETTO
Il Team è al lavoro per lo sviluppo della app e alla ricerca di business investors sardi che credano nel progetto per la creazione di una start up innovativa, da sostenere anche con una operazione di crowdfunding destinata ad un pubblico più ampio.
Nella scalabilità dei piani futuri è incluso sia l’inserimento di altri operatori turistici legati al mare (come i centri di windsurf, di kitesurf, i centri velici, ecc.) che di attori legati all’entroterra (percorsi enogastronomici, archeologici, per appassionati hiking, trekking ed arrampicata).
Le modalità distributive identificate includono un auspicato supporto di canali istituzionali in ottica di destination marketing e aiuto alle imprese, ed infrastrutturali come le Società di Gestione aeroportuale degli scali di Olbia, Alghero e Cagliari e le Autorità portuali di Olbia, Porto Torres e Cagliari.