La XVI edizione del Cabudanne de sos poetas si farà. Seneghe si prepara anche quest’anno ad accogliere dal 3 al 6 settembre il festival più importante di poesia della Sardegna, nonostante le incertezze che stanno accompagnando questo 2020. Un luogo irrinunciabile d’incontro tra autori e lettori, intenso e spettacolare. Come tante altre realtà regionali e non solo, Perda Sonadora ha deciso di proseguire malgrado le diverse difficoltà, consapevole del ruolo vitale che ha la cultura soprattutto nei piccoli centri dell’isola. Da sedici anni infatti il piccolo comune del Montiferru grazie all’impegno dell’associazione, dei volontari, degli artisti e degli ospiti che circuitano intorno al Cabudanne è diventato un vero e proprio presidio comunitario e culturale del territorio, fatto di relazioni, attività, responsabilità. Questa sarà una edizione un po’ diversa dalle precedenti, con un programma più ridotto e un’unica e nuova location, la suggestiva e molto ampia Piazza Sant’Antonio, recentemente restaurata dal Comune di Seneghe, e una serie di modifiche strutturali nella gestione degli incontri che permetteranno di fronteggiare le disposizioni dettate dalle direttive di prevenzione Covid-19. Ma come sempre sarà una festa speciale dei poeti, degli artisti, di tutta la comunità, mossa dalla volontà e dalla voglia di ricominciare a incontrarsi e confrontarsi.
«Stiamo lavorando da mesi a un programma dal vivo con eventi, nel totale rispetto delle regole di sicurezza, secondo le direttive del governo – spiega Luca Manunza, presidente dell’associazione – Nei limiti imposti dallo stato di emergenza il Cabudanne ha scelto di mantenere i suoi appuntamenti dal vivo nella convinzione che il web o gli eventi trasmessi in differita non possano in nessun modo sostituire la magia del contatto diretto dal vivo con i poeti e le poetesse e il popolo del festival.»
Quattro giorni di incontri con la poesia italiana e internazionale, libri, documentari, il laboratorio di fumetto per i più giovani, una imperdibile mostra dedicata ai grandi maestri incisori sardi ed il consueto appuntamento musicale con la “buonanotte”, nel piccolo gioiello in basalto incastonato nel Montiferru. La direzione artistica è affidata anche quest’anno interamente all’associazione culturale Perda Sonadora. «Il Cabudanne de sos poetas giunge quest’anno alla sua XVI edizione. Sedici anni sono un’eternità per noi dell’associazione Perda Sonadora. Un’eternità fatta di continuo lavoro volontario per tenere viva l’esperienza di un festival che ogni anno ribadisce la sua unicità all’interno del panorama dei festival letterari nazionali», commenta Luca Manunza.
Così come da normativa di prevenzione Covid-19 l’ingresso al festival sarà limitato e l’accesso del pubblico sarà organizzato secondo l’ordine di arrivo, non sarà necessaria la prenotazione. Il nominativo si potrà lasciare all’ingresso dove verrà misurata la temperatura. Sarà obbligatorio l’uso della mascherina.