La fine della giornata di martedì 29 ottobre 1929 è l’evento clou che è stato definito il famoso “black tuesday” o “big crash”.
Quel giorno Wall Street bruciò oltre 14 miliardi di dollari (pari a oltre 200 miliardi di dollari odierni). Oggi come allora possiamo fare questo accostamento con la situazione odierna che si è venuta a creare con il Covid-19 o Coronavirus.
È vero che la grande depressione americana del 1929 con il crollo di Wall Street ha generato una situazione drammatica con ripercussioni devastanti.
Una catastrofe mondiale e come allora, oggi con l’esplosione del Coronavirus scoppiato in Cina ed il contagio, presto diventato planetario, viviamo un altro 1929, i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti.
Una depressione globale ha investito tutto il pianeta fagocitando tutto quello ha trovato dinnanzi.
Il risultato? Migliaia di morti che tristemente hanno pagato in prima persona con la propria vita.
Tutti siamo testimoni di tutto quello che è accaduto ed una grande depressione si è impossessata della nostra vita. Le nostre certezze che eravamo convinti di avere, sono state spazzate via e ci hanno messo di fronte ad una realtà diversa e più umana.
Questo pianeta terra, già abbastanza martoriato e violentato, sembra proprio che avesse necessità di un’altra prova, stavolta ancora più dura e noi che facciamo parte di una società così evoluta, abbiamo dimostrato quali sono i nostri limiti.
Tanto ancora ci sarebbe da dire ma alcune cose a corollario di quanto esposto precedentemente vorrei aggiungerle.
Siria, quando finirà il massacro? Yemen del Sud e la RWM che imperterrita continua nella costruzione di bombe che verranno utilizzate per bombardare lo Yemen del Sud.
Ma credo sia giusto sottolineare la Voce potente di Papa Francesco che esorta i potenti della terra affinché intervengano per porre fine a questa guerra mondiale a scacchiera e che si impegnino concretamente ad indirizzare ed utilizzare una parte consistente di miliardi di dollari distratti dagli armamenti militari, per destinarli ai milioni di persone che muoiono quotidianamente, perché esclusi da una società opulenta e crudele.
Sarà possibile una cosa del genere?
Se non si interverrà prestissimo, varrà solo un adagio latino: «Mala tempora currunt»
Armando Cusa