Condivisione con il pubblico, condivisione fra artisti, condivisione tra persone e natura. È questo il filo conduttore, aperto come l’orizzonte forte come il vento di maestrale che scompiglia le nuvole e ossigena le idee, della seconda edizione di Aria Performing Art Festival, festival internazionale di arti performative organizzato dall’associazione Senza Confini Di Pelle in collaborazione con APS Parco delle Arti Molineddu e Gurdulù Teatro, il patrocinio del Comune di Ossi, il contributo della Regione Sardegna e il cofinanziamento della Camera di Commercio di Sassari nell’ambito del progetto Salute&Trigu.
Aria Performing Art Festival è nato l’anno scorso con la precisa volontà dei direttori artistici Dario La Stella e Valentina Solinas (Senza Confini Di Pelle) di unire arte e natura in una visione sostenibile, consapevole e anticonvenzionale dello spettacolo dal vivo. Una visione accolta con entusiasmo dall’amministrazione comunale, tanto che adesso il festival è pronto a tornare dal 7 al 10 settembre in mezzo alla vegetazione e tra le rocce del territorio di Ossi, per contribuire a esaltarne ancora una volta bellezze naturalistiche, storiche e archeologiche a favore di residenti e turisti, invitati a vivere un affascinante intreccio di paesaggio e cultura.
Il Parco delle Arti di Molineddu, creato dall’artista Bruno Petretto a 4 km da Ossi, e l’area a 7 km dall’abitato su cui sorgono le Domus de Janas di Mesu ‘e Montes saranno i suggestivi scenari naturali di quattro giornate ricche di spettacoli teatrali, concerti, performance di danza, workshop, degustazioni, dj set collettivi.
Gli eventi nelle prime tre serate 7-8-9 settembre – si svolgeranno tutti nel Parco delle Arti di Molineddu, con inzio alle 19.30 e chiusura alle 23.00. In cartellone, la performance Sharing Training con le campane tibetane di Gigi Bandinu, lo spettacolo itinerante site-specific per Molineddu “La voce del sentiero” di Teatro S’Arza e il concerto, coprodotto da S’Ala Produzione, “Empatica” di Vanessa Bissiri accompagnata alla chitarra da Carlo Doneddu (7 settembre); Gaia/Mater, coreografia sul tema della rinascita del Collettivo Prendashanseaux coprodotta da ASMED Balletto di Sardegna e interpretato da Angela Valeria Russo e “Icemura Concerto”, una produzione di Senza Confini Di Pelle che unisce reading, danza, canzone d’autore e musica dal vivo e vede sul palco Maurizio Giordo, Valentina Solinas e Marina Pittau (8 settembre); la solo performance di batteria “Beyond Borders” di Antonio Baldinu e lo spettacolo di arte performativa, danza e musica elettronica “Carnesangue” incentrato sui tabù e le convenzioni sociali, di Danilo Sini, Dario La Stella e Claudio Maniga, che vede in scena anche Bruno Petretto, Maurizio Casu, Mauro Cossiga e Carlo Bitti (9 settembre).
Le serate dell’8 e del 9 settembre si concluderanno con “Dance All”, un djset collettivo, un incontro di corpi che ballano, sprigionando un’energia liberatoria ed esprimendo la gioia di ritrovarsi insieme: non c’è bisogno di essere musicisti o dj, basta portare un brano musicale e una semplice coreografia da insegnare agli altri presenti mentre la traccia sta suonando.
Domenica 10 settembre il festival si sposta nella località dove sorgono le splendide Domus de Janas di Mesu ‘e Montes, a 7 km dal paese di Ossi, per una visita guidata a cura dell’archeologa Giuseppina Palmas (alle 16.30). Si prosegue poi con la performance site-specific di Danza Butoh “Domus” ispirata a questi straordinari monumenti prenuragici, di e con Maruska Ronchi, Sara Giordanelli, Claudia Adragna accompagnate dal suono della campane tibetane di Gigi Bandinu, e con l’esibizione del Coro di Ossi “Boghes Noas”, che darà voce, attraverso il suo repertorio di canti popolari, alle tradizioni del paese di Ossi e della regione del Coros.