Dopo la tre giorni di Ottana, Life After Oil si sposta a Santa Teresa Gallura che da alcuni anni è la sede principale del festival dedicato ad ambiente e diritti umani. Dall’8 al 13 settembre in programma numerose proiezioni, tra il Cine-Teatro Nelson Mandela ed il Cinema Arena Odeon, con corti e lungometraggi di diverso genere (documentari, fiction, lavori d’animazione) arrivati da diversi Paesi del mondo per partecipare al concorso ideato dal regista Massimiliano Mazzotta. Tra i brevi film della prima giornata l’australiano “Breakdown” diretto da Adam Sébire sui cambiamenti climatici, il franco-belga “Traces” di Sébastien Pins sulla piaga del disboscamento, lo spagnolo “Obsolescence” di Jesús Martínez sui rifiuti elettronici, l’indonesiano “15.7 Km” di Rian Apriansyah su un bambino che deve percorrere ogni giorno lunghe distanze per andare a scuola, “Anna” di Federica D’Ignoti con protagonista la nota attrice Valentina Lodovini, lo sloveno “Soma” di Sandra Jovanovska incentrato su un tassidermista e un macellaio. Per chiudere la serata un lungometraggio: l’iraniano “Khatemeh” di Hadi e Mehdi Zarei sul tema delle spose bambine. Nei giorni seguenti le proiezioni partiranno dal pomeriggio, per dare spazio ai tanti film selezionati. Tra questi da segnalare, in prima mondiale, “The People vs. Agent Orange” di Alan Adelson e Kate Taverna che indaga sui danni dell’erbicida conosciuto come Agente Arancio, dal suo utilizzo durante la guerra del Vietnam a oggi. Tra gli ospiti presenti a Santa Teresa Gallura l’importante regista svedese Fredrik Gertten, uno dei giurati in questa edizione, e Filippo Bellantoni in concorso con “Legno vivo. Xylella, oltre il batterio”: un documentario realizzato per raccontare cosa sta succedendo in Puglia agli olivi, monumenti della natura che hanno attraversato secoli. Le premiazioni si terranno nella serata finale del 13 settembre a Santa Teresa Gallura, precedute da una performance di Daniele Ledda dal titolo “Clavius”. La sera prima è prevista invece un’esibizione del giovanissimo Manuel Barrocu, ha soltanto 10 anni, che è stato finalista a Italia’s Got Talent. Il piccolo rumorista, specializzato nel riprodurre le sirene di tutte le ambulanze, in questa occasione cercherà di unire questi suoni a quelli della natura provando a ricreare un mondo senza inquinamento. Nello spirito di Life After Oil che quest’anno propone anche un torneo di calcio a cinque, il primo Life for Football, in programma tutte le mattina al Palasport Comunale.