Da oggi il Museo della valle dei Nuraghi del Logudoro – Meilogu ospiterà per una settimana la mostra fotografica “Io apro all’Unesco”. Il museo che custodisce buona parte dei reperti di scavo, ritrovati presso il complesso nuragico del Santu Antine, farà da cornice ai 40 pannelli fotografici raffiguranti l’immenso patrimonio nuragico.
All’inaugurazione e alla conferenza stampa hanno partecipato i sindaci del territorio, l’archeologo Franco Campus, il sindaco di Torralba Vincenzo Dore e per l’associazione La Sardegna verso l’Unesco, il presidente Pierpaolo Vargiu e Roberto Silvano del comitato di gestione. All’evento si è unito Emiliano Deiana, presidente dell’ANCI Sardegna.
L’Associazione “La Sardegna verso l’Unesco” il cui obiettivo è quello di sostenere la candidatura dei monumenti della civiltà nuragica ai fini dell’inserimento tra i beni tutelati dall’organizzazione mondiale, ha promosso l’iniziativa “Io apro all’Unesco” dal 19 al 25 febbraio organizzata in collaborazione con il comune di Torralba.
Vincenzo Dore: «Onorato di accogliere questo evento a Torralba. La nostra amministrazione non può che accogliere a braccia aperte l’associazione e rendersi disponibile affinché il percorso sia concreto e partecipato».
Pierpaolo Vargiu: «I sardi sono profondamente legati al sentimento di identità, oggi è arrivato il momento di capire se tale forza, percepita da noi sardi, possa essere percepita anche all’esterno in maniera preponderante. Quella dell’Associazione La Sardegna verso l’Unesco è una sfida: chiediamo ai sindaci di stare al nostro fianco e guidare insieme la rivoluzione culturale».
Emiliano Deiana: «Non posso che condividere il percorso intrapreso dall’Associazione La Sardegna verso l’Unesco. Avrà il sostegno di tutti i sindaci e dovrà avere un impegno ritrovato da parte dell’ANCI. Sarà fondamentale sottoscrivere un protocollo di intesa con i 377 comuni dell’isola».
Franco Campus: «Il passato ci sta invitando a parlare e costruire il futuro. Abbiamo la fortuna che quella dell’Associazione La Sardegna verso l’Unesco è una proposta chiara, seria e istituzionalizzata che non può che essere condivisa e portata a termine».
Giovanni Carta: «Il patrimonio nuragico e le domus de janas, sono complementari, pertanto occorre una collaborazione proficua tra le associazioni. E’ importante che il riconoscimento da parte di Unesco si estenda all’intero territorio e non solo ai beni inseriti nella tentative list».
Massimo D’Agostino: «Il riconoscimento del patrimonio nuragico da parte di Unesco accrescerebbe ancor di più la forza dell’idea di identità tipica dei sardi. Il comune di Bonorva non può che stare al fianco dell’associazione per questo ambizioso obiettivo che va oltre i colori e le appartenenze politiche».
Terminata la conferenza stampa, è stato effettuato un sopralluogo al Nuraghe Santu Antine.
I sindaci presenti: Torralba, Vincenzo Dore; Cossoine, Sabrina Sassu; Bonnanaro, Giovanni Carta; Thiesi, Gianfranco Soletta; Giave, Gian Mario Chessa; Bonorva, Massimo D’Agostino; Burgos, Leonardo Tillocca; Borutta, Silvano Arru; Siligo, Giovanni Porcheddu; Banari, Francesco Basciu; Ittireddu, Franco Campus.