Si è svolta con grande successo la storica Fiera di San Marco a Ollastra, appuntamento che da oltre due secoli accompagna la Festa della Liberazione trasformandola in una vera e propria mostra mercato dell’identità agropastorale, artigianale e culturale della Sardegna.
L’edizione 2025 ha fatto registrare una partecipazione di pubblico significativamente superiore agli anni precedenti, a conferma della vitalità di un evento che continua a rinnovarsi senza perdere le proprie radici.
Soddisfatti allevatori, espositori, artigiani e commercianti che hanno animato le vie del paese con i loro prodotti e saperi, così come le numerose realtà associative e istituzionali che hanno presenziato, contribuendo a creare un clima di sobria festa e confronto produttivo.
La Fiera di San Marco non è solo un mercato, ma un crocevia di esperienze, un ponte tra passato e futuro. Per Ollastra e per l’intera Sardegna rappresenta un simbolo identitario forte, capace di unire generazioni, territori e professionalità intorno a un progetto comune di valorizzazione del mondo rurale.
Il sindaco Osvaldo Congiu ha sottolineato l’importanza di questo appuntamento: «In questi anni, specie dopo il periodo del COVID, abbiamo voluto riportare la Fiera al suo spirito originario, come luogo d’incontro, di affari, di scambio culturale e progettazione. Una formula semplice ma efficace: porre al centro gli allevatori con i loro allevamenti». I numeri parlano chiaro: sono triplicate le presenze degli allevamenti, arrivati a quota 40, e si è rafforzata la partecipazione degli operatori commerciali con oltre 150 espositori tra artigiani e commercianti.
Un calendario che guarda al futuro
Dal 2024, sotto la direzione artistico-culturale della giornalista Simona Scioni e grazie all’impulso dell’amministrazione comunale, la Fiera ha esteso il proprio raggio d’azione, affiancando alla mostra mercato due giornate di approfondimento dedicate al dialogo e alla formazione.
Il 22 aprile, con un focus sul mondo artigianale, e il 23 aprile, rivolto al comparto agropastorale, operatori, esperti e cittadini si sono confrontati su temi cruciali come globalizzazione, automazione, sostenibilità e tutela delle produzioni locali. Un’occasione di crescita collettiva in un tempo in cui la velocità del cambiamento rende ancora più urgente la necessità di custodire e rinnovare le culture del territorio.
Tavoli di confronto che si sono dimostrati utili per chiarire ambizioni e prospettive dei diversi settori di lavoro artigianale e agropastorale, ma per chiarire, ancora una volta, la necessità di confronto sui temi di scrittura degli indirizzi futuri di azione, auspicati più condivisi e più calzati sulle esigenze reali e non presunte delle aziende e degli operatori ed operatrici in esercizio a cui dovranno pensarsi le migliori e più ampie risorse e opportunità possibili.
Tradizione e innovazione: un equilibrio necessario
La Fiera di San Marco riafferma ogni anno il valore del “fare antico” e dei mestieri che, pur confrontandosi con le sfide della modernità, conservano un’anima autentica e una visione resiliente. In questo equilibrio tra innovazione e memoria, Ollastra propone un modello di sviluppo che non rinnega il passato ma lo trasforma in risorsa.
Il tema di quest’anno ha toccato argomenti centrali come i dazi, i mercati internazionali e il valore aggiunto delle produzioni locali. Le riflessioni emerse nei momenti di confronto sottolineano l’importanza di costruire un’economia rurale fondata su qualità, sostenibilità e rispetto dei diritti dei lavoratori.
Una festa nel segno della sobrietà
L’edizione 2025 si è svolta nel rispetto del lutto per la recente scomparsa del Santo Padre, con toni sobri e momenti di raccoglimento, ma senza rinunciare all’anima festosa e comunitaria che da sempre caratterizza l’evento.
La Fiera di San Marco continua così a rappresentare non solo una tradizione viva, ma anche una risposta concreta alle sfide del presente, capace di coniugare storia, economia e cultura in un unico grande abbraccio collettivo.