I cancelli del Parco delle Arti Molineddu, a 4 chilometri dal paese di Ossi, si spalancano giovedì 7 settembre (dalle 19.00, apertura della biglietteria e del punto ristoro, inizio degli spettacoli 19.30) per la prima giornata di Aria Performing Art Festival, festival internazionale di danza, teatro, arte, musica e performance organizzato dall’Associazione Senza Confini Di Pelle (direzione artistica di Dario La Stella e Valentina Solinas) in collaborazione con Parco delle Arti Molineddu e Gurdulù Teatro.
Il festival, inserito nel cartellone di eventi Salude&Trigu della Camera di Commercio di Sassari, patrocinato dal comune di Ossi e sostenuto dalla Regione Sardegna, torna quest’anno, dopo il debutto nel 2022, con una seconda edizione che unisce arte e natura e ha per tema “la condivisione”. Aria Performing Art Festival è articolato in quattro giornate: le prime tre, fino a sabato 9 settembre nel Parco delle Arti di Molineddu, e l’ultima, domenica 10, tra le domus de janas di Mesu ‘e Montes, a 7 chilometri da Ossi.
L’apertura, giovedì 7 settembre, è affidata alla performance Sharing Training, in cui artisti di varie provenienze geografiche, dopo essersi incontrati per scambiarsi pratiche di lavoro e creare nuove sinergie, restituiscono al pubblico i risultati creativi della loro esperienza di gruppo. La performance sarà introdotta da “Bagno sonoro” di Gigi Bandinu, una purificazione dello spazio per richiamare energie positive e aprire in armonia il festival con le vibrazioni prodotte dal suono di campane di quarzo e tibetane, gong e altri strumenti armonici.
Subito dopo, il Teatro S’Arza propone lo spettacolo “Tzia Birora”, in sostituzione, a causa di un fastidioso infortunio di uno degli attori, dello spettacolo itinerante site-specific “La voce del sentiero”. “Tzia Birora” – interpretato da Maria Paola Dessì, con la regia di Romano Foddai, il disegno luci di Emilio Foddai e quello del suono di Stefano Petretto – è un lavoro sulla memoria personale, sulla memoria storica e su quella etnica. Tzia Birora, ispirato a un racconto di Grazia Deledda, vaga da sola nella sua casa, illudendosi si essere ancora viva, mentre dagli oggetti che ha intorno si sprigionano memorie del tempo passato. Non ci sono parole, la voce è usata esclusivamente nei canti tradizionali o in suoni inventati.
Chiude la prima serata del festival Vanessa Bissiri, accompagnata alla chitarra da Carlo Doneddu, con il concerto “Empatica”, nel corso del quale presenta i brani che compongono il suo primo, omonimo, album come cantautrice.