Il monumento dedicato ad Eleonora d’Arborea venne inaugurato nel 1881 e rappresenta ancora oggi uno dei simboli della città di Oristano. Il Comune ha voluto festeggiare, con una cerimonia che si è svolta nella Sala degli Evangelisti a Palazzo degli Scolopi nel pieno rispetto delle norme contro la diffusione del coronavirus.
«Il 140° anniversario della posa del Monumento riassume in modo formidabile la storia, l’identità e il sentire della città – ha dichiarato il sindaco, Andrea Lutzu -. Le celebrazioni, inevitabilmente ridotte e contingentate causa Covid, suggellano simbolicamente, con gioiosa sobrietà, rigore storico e sincero riguardo, la memoria incarnata da Eleonora d’Arborea, nell’anniversario di un evento memorabile. Un evento che ha connotato una volta per sempre, nel 1881, la Città e la piazza che accomuna noi tutti. La passione, che allora contraddistinse quanti vollero celebrare la Giudicessa, oggi è anche la nostra: non solo perché intravvediamo in queste giornate i segni di una ripresa lungamente attesa, ma soprattutto perché il sentimento di orgoglio, vissuto 140 anni or sono – ci incoraggia ad essere fieri di un memorabile passato.»
L’importanza della ricorrenza è stata sottolineata anche dal prefetto Fabrizio Stelo: «È bello vedere una città che festeggia una donna, ma anche la statua che ricorda quella donna. È il segno del legame che esiste tra la comunità e la Giudicessa, ma anche del valore storico di Eleonora d’Arborea».
«Questa ricorrenza ci consente di riflettere sulle nostre radici – ha detto don Tonino Zedda, intervenuto in rappresentanza dell’Arcivescovo -. Donna Eleonora è fonte di ispirazione per gli oristanesi. Per noi è una fiaccola e la sua statua rappresenta il suo operato, ma anche i valori cristiani di Eleonora, le sue straordinarie conoscenze giuridiche e la sua abilità diplomatica.»
Antonio Caria