Grande successo di pubblico per “Mojos e Marigas”, evento culturale andato in scena lo scorso fine settimana a Samugheo. Tanti gli eventi andati in scena: si è cominciati con un convegno sullo spopolamento, per passare a laboratori e visite guidate.
«Mojos e Marigas è un evento giovane, siamo arrivati alla terza edizione e abbiamo deciso di sviluppare un progetto ambizioso per il contesto socioeconomico della nostra comunità, afflitta dal problema dello spopolamento: infatti, Samugheo ha perso 500 abitanti negli ultimi 15 anni, con il conseguente taglio dei servizi e la diminuzione della produzione di ricchezza e risorse del fondo regionale – ha spiegato Basilio Patta, sindaco di Samugheo -. Un progetto ambizioso nato per dare respiro all’economia del nostro territorio e caratterizzato per il livello dei contenuti, con l’intento di andare oltre la sagra espositiva. Insieme al tessile, l’agroalimentare rappresenta per noi un settore strategico, ma servono interventi di promozione e infrastrutture di supporto per dare respiro e stimolo a nuovi e giovani imprenditori per trattenerli qui. Crediamo nelle nostre imprese, create da imprenditori capaci e tenaci.»
«Mojos e Marigas è una manifestazione che guarda al futuro, con un piano di sviluppo locale per crescere su un mercato dinamico e sfidante – ha sottolineato Massimiliano Urru, vicesindaco di Samugheo e assessore delle Attività produttive -. Abbiamo ascoltato le esigenze delle aziende, per trasformarle in azioni concrete, creando una rete di comunità caratterizzata da cultura e tradizioni locali, fornendo supporto agli imprenditori per raccontarsi e farsi conoscere da un pubblico più vasto. Promuoviamo il nostro paese dal punto di vista ambientale, archeologico ed esperienziale, per valorizzare un segmento turistico che destagionalizzi i flussi dei visitatori. Infine, per le aziende agroalimentari abbiamo sviluppato il progetto di un polo agroalimentare che rappresenta simbolo di rivoluzione urbana e sociale e che darebbe impulso vitale all’economia locale e sarebbe uno strumento fondamentale contro lo spopolamento.»
Antonio Caria