È stata una chiusura con il botto per il festival “Rete dei Castelli”: è stato infatti un successo l’appuntamento con lo storico Alessandro Barbero che ha raccontato sul palco del Teatro Comunale le storie e i miti del Medioevo, l’arte della guerra e le affinità quanto le differenze con i fatti odierni. Ad aprire la serata Giorgio Murru, direttore scientifico del Festival e della Rete, ed Alberto Urpi, sindaco di Sanluri.
«Non sono uno specialista della storia della Sardegna, la cui storia è così profonda e stratificata che non può essere riassunta in poco tempo – ha sottolineato Alessandro Barbero -. Ha delle peculiarità sue forti, ha un’ impronta che non si trova da nessun’altra parte. Solo chi vive qui la può studiare. La storia si conosce conoscendo un territorio a menadito. Toccando con mano i racconti. Quello che posso fare è raccontare come venissero vissute le guerre nel Medioevo.»
Dopo un’ora e mezzo di narrazione, il professor Alessandro Barbero si è lasciato andare alla standing ovation del pubblico sardo, che non ha dimenticato di fargli gli auguri per il sessantatreesimo compleanno che cadeva giustappunto il 30 aprile. Al termine si è concesso alle foto e agli autografi richiesti dai presenti dopo esser stato omaggiato dal sindaco di Sanluri Alberto Urpi di una targa e della bandiera dei Quattro Mori.
«Non sono uno specialista della storia della Sardegna, la cui storia è così profonda e stratificata che non può essere riassunta in poco tempo – ha sottolineato Alessandro Barbero -. Ha delle peculiarità sue forti, ha un’ impronta che non si trova da nessun’altra parte. Solo chi vive qui la può studiare. La storia si conosce conoscendo un territorio a menadito. Toccando con mano i racconti. Quello che posso fare è raccontare come venissero vissute le guerre nel Medioevo.»
Dopo un’ora e mezzo di narrazione, il professor Alessandro Barbero si è lasciato andare alla standing ovation del pubblico sardo, che non ha dimenticato di fargli gli auguri per il sessantatreesimo compleanno che cadeva giustappunto il 30 aprile. Al termine si è concesso alle foto e agli autografi richiesti dai presenti dopo esser stato omaggiato dal sindaco di Sanluri Alberto Urpi di una targa e della bandiera dei Quattro Mori.
Antonio Caria