Si conclude a Nurri il viaggio della decima edizione della manifestazione di Saboris Antigus, guidata per il secondo anno dalla Camera di Commercio di Cagliari-Oristano e organizzata in nove comuni tra Trexenta e Sarcidano.
Tra antiche ricette e leggende tramandate nei secoli, borghi che hanno conservato la loro anima tradizionale e lo spirito contadino, la devozione, i riti propiziatori a metà tra il divino e il pagano, tra vallate di grano, fiumi, nuraghi e siti archeologici di interesse e importanza nazionale e internazionale, buon cibo e prodotti di eccellenza del territorio, il visitatore è stato accompagnato in un percorso a tutto tondo nella cultura di una parte molto bella e interessante, ma spesso meno conosciuta, della Sardegna.
L’ultimo appuntamento al quale poter partecipare è fissato in agenda per il 23 dicembre in Sarcidano, a Nurri. Quello che si manifesta davanti agli occhi di chi arriva è certamente un paesaggio fiabesco, dove il tempo sembra scorrere lentissimo e aver lasciato quasi tutto immutato. La giornata di Saboris Antigus prevede il villaggio di Babbo Natale per i più piccini, ma non mancheranno i laboratori per la lavorazione del latte e del formaggio, la sfilata delle maschere tradizionali, i balli itineranti, le presentazioni di libri, le mostre fotografiche e di pittura.
Nurri è inoltre conosciuta per le macine tradizionali (sas molas) create dalle sapienti mani di artigiani specializzati, partendo dalla lavorazione della pietra vulcanica e, di conseguenza, a Nurri si potranno assaggiare e acquistare ottimi prodotti come la pasta e i dolci: fregula, malloreddus e ravioli, in cima alla lista delle paste fresche e secche. Il paese è particolarmente famoso anche per la lavorazione di ferro e legno e la contestuale realizzazione di manufatti di grande pregio come, per esempio, i coltelli a serramanico.
Per ciò che riguarda i punti di maggiore interesse da poter visitare al centro del paese c’è l’edificio più significativo: la parrocchia di San Michele Arcangelo, risalente al ‘500 ed edificata in stile gotico-catalano, ristrutturata poi nel XVIII secolo. La sua particolarità è certamente la torre campanaria – il campanile – completamente indipendente e staccato dalla chiesa: si tende a supporre sia stato costruito in un momento successivo.
Sempre passeggiando per le stradine caratteristiche del centro ci si imbatte nell’affascinante chiesa dedicata a Santa Rosa da Viterbo, risalente alla metà XVII secolo, annessa al convento.
La comunità di Nurri è molto devota alla Santa e la celebra e la festeggia il 4 settembre, con una messa solenne che viene animata dal coro parrocchiale Sant’Agostino. Ma i festeggiamenti, che durano tre giorni (3-4-5 settembre), hanno come spesso accade una ritualità che si esprime anche con liturgie miste di fede e ritualità pagana. Nel caso dei festeggiamenti per Santa Rosa si suole organizzare una processione che si snoda per le vie del paese, nella quale non mancano i bambini con il saio, a sottolineare il legame con la Santa bambina e tantissimi boccioli di rose, e vengono intonati i “Goccius de santa Rosa” (inni tradizionali in lingua sarda che cantano la vita della santa) accompagnati dalle launeddas.
Al centro del paese sarà inoltre disponibile per chi volesse uscire dal centro abitato, un bus navetta che condurrà i visitatori al battello per poter godere di una gita sul lago Flumendosa. Un’esperienza unica per una immersione nel paesaggio naturale ma anche archeologico del territorio.