Con la proiezione del film “Deu ci seu”, sabato 28 settembre, si è conclusa l’edizione 2024 del Festival Arrexini. L’edizione 2024 ha offerto momenti di profonda riflessione e celebrazione della cultura sarda, confermandosi un appuntamento culturale di rilievo nel panorama regionale.
Il festival dedicato alla cultura sarda Arrexini, giunto alla sua quarta edizione, è un evento promosso dai comuni di Villanovaforru e Ussaramanna, con il sostegno dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Sardegna e della Fondazione di Sardegna, realizzato in collaborazione con l’Associazione Enti locali per le Attività culturali e di spettacolo.
«Siamo orgogliosi di aver ospitato anche per questo 2024 il Festival Arrexini – dichiara Matteo Mandis, vicesindaco e assessore della Cultura del comune di Villanovaforru -. Grazie ad eventi simili la nostra comunità ha avuto la possibilità di confrontarsi con le diverse espressioni della cultura sarda. È stato un viaggio che ha unito tradizione e innovazione, evidenziando come la nostra lingua e le nostre radici culturali siano vive e in costante evoluzione. Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato e contribuito alla buona riuscita di questa edizione.»
Le ultime due giornate del calendario di Arrexini 2024 hanno preso il via venerdì 27 settembre, quando in Piazza Costituzione si è svolto il reading teatrale “Ricordatemi come vi pare”. L’intensa interpretazione di Lia Careddu, accompagnata dalle raffinate sonorità elettroniche di Arrogalla, ha emozionato i presenti. Il pubblico ha poi accolto con entusiasmo la presentazione dell’album “Suite” dello stesso Arrogalla, che ha saputo fondere magistralmente tradizione e modernità, creando un’esperienza musicale unica e suggestiva.
Sabato 28 settembre, nei locali della biblioteca comunale, la seconda e ultima giornata del festival a Villanovaforru, è stata inaugurata con un appassionato dialogo sulle “Identità linguistiche dei sardi”, un tema di grande rilevanza culturale, condotto e trattato con competenza da esperti come Roberto Bolognesi, Antonello Garau e Michele Ladu. Il dibattito ha suscitato numerosi spunti di riflessione sul ruolo della lingua sarda come simbolo di appartenenza e come ponte tra passato e futuro.
La proiezione del film “Deu ci seu” ha chiuso la serata e l’edizione 2024 del Festival Arrexini. La pellicola, diretta da Michele Badas, Michele De Murtas e Nicolò Falchi, ha offerto un affascinante ritratto dell’identità sarda, toccando il cuore degli spettatori con una narrazione poetica e intensa. A seguire è stato proiettato il cortometraggio girato in questi ultimi giorni tra le vie di Villanovaforru con la partecipazione di alcuni cittadini villanovesi. Il cortometraggio è il risultato del laboratorio cinematografico diretto da Matteo Incollu e Stefano Cau.
«Per quanto riguarda la lingua sarda, vedo due principali sfide e opportunità – ha dichiarato Matteo Mandis -. La prima è quella di trasmettere il patrimonio linguistico alle nuove generazioni, poiché senza di loro la lingua rischia di diventare morta. La seconda sfida è quella di superare la polarizzazione del dibattito sulla lingua, soprattutto riguardo alla sua forma scritta, e combattere il pregiudizio secondo cui i sardi non si comprendano tra loro. In realtà, è solo una questione di facilitare la comunicazione e la contaminazione tra le diverse varianti del sardo. Oggi, grazie alla tecnologia, abbiamo potuto farlo in modo semplice e rapido.»