Si è conclusa con successo la seconda edizione di Arrexini, il festival di lingua e cultura sarda promosso dai comuni di Villanovaforru e Ussaramanna con il sostegno della Fondazione di Sardegna e dell’assessorato della Cultura della Regione Sardegna, organizzato dall’Associazione Enti locali per lo Spettacolo.
«L’edizione 2022 di Arrèxini si chiude con un bilancio positivo – ha dichiarato Matteo Mandis, esperto di lingua sarda, assessore della Cultura, Sport, Associazioni, Spettacolo, Politiche Giovanili e vice sindaco di Villanovaforru -. Le conferenze e gli eventi, oltre ad aver riscosso un buon successo di pubblico, sono stati l’occasione per gettare le basi di ciò che vuole e può diventare Arrèxini nei prossimi anni. Uno spazio d’incontro e confronto a dimensione internazionale, tra le realtà minoritarie sarde, italiane ed estere, con il quale affrontare le questioni linguistiche e identitarie con un taglio moderno ed aperto al mondo.»
Filo conduttore delle tre giornate sono state le culture e le lingue minoritarie di Sardegna. Un ricco programma che ha contribuito a rilanciare e promuovere l’importanza e la specificità dell’identità culturale sarda, offrendo momenti di confronto, dibattito e svago.
Particolarmente apprezzate le contaminazioni culturali e linguistiche che hanno visto, venerdì 17, esibirsi sul palco di Piazza Costituzione il cantante e chitarrista Beppe Dettori, Bujumannu, Sista Namely & Isla Sound Sistem. Sabato 18 sono state invece Claudia Crabuzza e Chichimeca ad incantare il pubblico presente con il concerto spettacolo dedicato alla figura di Grazia Deledda “Grazia la Madre”. Suggestive e ricche di fascino anche l’esibizione dei Drumlanduo, Marco D’Orlando e Laura Giavon, ed il dj set di Dj Merlini. Ieri c’è stato spazio per il grande cinema del regista Francesco Bussalai con “Arbores” e l’esito del laboratorio per ragazzi coordinato curato da Stefano Cau e Maurizio Loi hanno segnato la degna conclusione di un evento che cresce e che si propone di entrare di diritto tra i grandi eventi del panorama regionale.
Antonio Caria