Cala il sipario, a Villanovaforru, sull’undicesima edizione del Life After Oil International Film Festival. Cinque le categorie premiate, a cominciare da quella di lungometraggi e mediometraggi con il riconoscimento intitolato a Giuseppe Ferrara. A vincere il documentario “Bangarang” di Giulio Mastromauro.
Una menzione speciale è stata inoltre assegnata al film argentino “This is Fracking” di Rocío Rodríguez Almaraz e Paula Otero. Per quanto riguarda i cortometraggi ambiente il premio è andato a “Blue Crab” di Daniel Martínz-Quintanilla Pérez. La giuria composta da Laura Cappon, giornalista e scrittrice, Manuela Loddo, attrice e vicedirettrice del PuntoDiVista Film Festival di Cagliari, Rosa Porcu, attivista e insegnante, ha anche assegnato una menzione a “The Perfect Shot: Antarctica” di Quinn Halleck. Il premio per il miglior cortometraggio della sezione diritti umani è andato a “Trails of Doubt” di Laurino Raoelijaona. Anche in questo caso un altro breve film si è guadagnato una menzione speciale: “Animal Transport” di Iván Bustinduy. Tra i lavori di animazione, con la giuria composta da un gruppo di migranti richiedenti asilo presenti nel centro di accoglienza straordinaria di Villanovaforru, l’ha spuntata “Black Eyed Dog” di Alessandro Cino Zolfanelli. Mentre nella categoria a tema libero World Panorama il premio, assegnato dalla consulta giovanile di Villanovaforru , è andato a “ Wheels ” di Dmitry Kondratenko. Come sempre sono state anche assegnate delle menzioni da associazioni che collaborano con il festival: Emergency Sassari ha premiato “A guerra finita” di Simone Massi; Isde Medici per l’ambiente “Strangers in the Dark” di Jenni Pystynen e Perttu Inkilä; Italia Nostra ha puntato su “The Gas Propaganda” di Vittoria Torsello e Teresa Di Mauro; Medicina Democratica ha scelto “The Fukushima Disaster” di Philippe Carillo; Wwf Sassari “The Last Rhino” di Guillaume Harvey. Infine, anche lo staff del festival ha assegnato un premio scegliendo “ S’ozzastru” di Carolina Melis.
Antonio Caria