Viviana Strambelli, in arte Lamine, con il brano “Non è tardi”, s’è imposta nella diciottesima edizione del Premio Fabrizio De André: un’edizione da record per numero di iscritti.
Al termine della serata finale, che ha visto all’Auditorium Parco della Musica di Roma una grande partecipazione di pubblico, la cantautrice romana s’è aggiudicata il Premio SIAE Fabrizio De André, che consente la produzione del brano vincitore e il relativo videoclip, oltre all’opportunità di siglare un contratto discografico con Sony Music Italia e un contributo da Nuovo IMAIE per la realizzazione di un live tour sul territorio nazionale.
Sono stati accolti dal presidente di giuria Dori Ghezzi e da lunghi applausi in sala gli attesissimi ospiti della serata: Niccolò Fabi, vincitore della “Targa Faber”, e gli Ex-Otago, a cui è stato assegnato il premio “Quelli che cantano Fabrizio”. Fabi ha emozionato il pubblico della sala Petrassi con un’intensa interpretazione piano e voce di “Scotta”, contenuta nel suo ultimo disco “Tradizione e tradimento”. È stata poi la volta degli Ex-Otago, che hanno omaggiato De André proponendo la speciale versione di “Amore che vieni, amore che vai” da “Faber Nostrum”, album tributo al cantautore genovese.
Il premio Repubblica.it è stato assegnato ad ALICE CLARINI: il suo brano “Qui non c’è il mare” ha conquistato i lettori con il 34% dei voti. A conferirle il riconoscimento, il giornalista de La Repubblica Pietro D’Ottavio.
Sul palco, invitati dal presentatore dell’evento Carlo Massarini, anche i vincitori delle sezioni Poesia (Valerio Sgarra con “Invenzioni”) e Pittura (Riccardo Brizzi con l’opera “Gli Ultimi”).
Un anno da ricordare per il Premio Fabrizio De André, già all’opera per la XIX edizione!
Il concorso, patrocinato dalla Fondazione Fabrizio De André Onlus, supportato da SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, organizzato da iCompany, con la direzione artistica di Luisa Melis, ha come scopo quello di stimolare (presso autori, compositori, interpreti ed esecutori esordienti) una creatività sperimentale, libera da tendenze legate alle mode del momento, al fine di favorire l’originalità e di ricercare e promuovere nuove forme di cantautorato, scrittura e pittura contemporanea.