I Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del COMSUBIN della Marina Militare hanno svolto dal 24 maggio al 4 giugno, con l’applicazione dei protocolli anti covid, l’esercitazione a carattere nazionale denominata “EOD Range”.
L’attività è stata diretta dal Comandante del Gruppo Subacquei (GS) – Capitano di Fregata Giovanni Modugno ed ha interessato i palombari del Reparto Pronto Impiego del GOS, provenienti da La Spezia, e svolta in concorso con uomini e mezzi già presenti nel sedime di Cagliari appartenenti al Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi).
L’evento si è svolto nella acque portuali di Cagliari (comprendenti il molo di Levante, il molo Ichnusa e il golfo degli Angeli), nel pieno rispetto delle norme di sicurezza a tutela dell’ambiente e della popolazione civile, con l’impiego di autorespiratori ad aria e a miscela oltre ad apparecchiature da lavoro subacqueo, sistemi di ricerca elettroacustici e sistemi per la bonifica di ordigni esplosivi improvvisati IED (Improvised Explosive Device).
Gli scenari messi in atto durante l’esercitazione “EOD Range” rievocano il complesso delle attività a favore della pubblica incolumità che vedono maggiormente impegnati, sia in campo nazionale che internazionale, gli operatori del GOS, e che includono la ricerca, rimozione e bonifica di ordigni esplosivi e residuati bellici oltre ad attività portuali rientranti nell’ambito del “salvage” (ricerca e recupero dal fondo di oggetti semplici e complessi).
Gli operatori subacquei della Marina Militare hanno dunque continuato la bonifica di residuati bellici nel golfo di Cagliari: quest’ultima attività, in corso da circa due anni e avente come fine ultimo la messa in sicurezza e la successiva libera fruibilità della suddetta area marittima, è stata attivata su richiesta della Prefettura di Cagliari.
Nelle operazioni effettuate sino ad oggi, si è constatato infatti la massiva presenza di residuati bellici disseminati sul fondale, in quanto la zona di interesse, nell’immediato dopoguerra, è stata caratterizzata dall’affondamento in mare di ordigni di varia tipologia al fine di smaltirne le eccessive quantità presenti nei magazzini limitrofi.
Le ricerche sono state condotte con l’ausilio di metal detector che permettono agli operatori in immersione di riuscire a localizzare anche quanto nascosto sotto al fondale sabbioso che altrimenti sarebbe invisibile ai subacquei.
Le operazioni di bonifica subacquea si articolano in diverse fasi: imbraco, sollevamento (con l’ausilio di palloni di sollevamento), rimorchio in zona di sicurezza, individuata dalla competente Autorità Marittima, e messa in atto di consolidate procedure, in uso dai Palombari della Marina Militare Italiana, atte a neutralizzare, mediante la distruzione della minaccia con l’applicazione di apposita contro-carica esplosiva, prestando la massima attenzione a preservare l’ecosistema marino e senza causare danni a cose e persone.
Nel golfo di Cagliari è stato anche possibile impiegare il sistema Side Scan Sonar, rimorchiato tramite imbarcazione, per ispezionare i fondali dell’area di 2,5 km2 interessata dalla predetta bonifica bellica all’interno del golfo.
Ultimo focus dell’esercitazione è stato la messa in atto di scenari semplici e complessi nell’ambito del CME (Counter IED in Maritime Environment). L’area portuale di Cagliari ed in particolare il molo Ichnusa ed il molo militare di Levante, sono stati dunque interessati da attività di Maritime Search, Vessel Search e simulazioni di interventi di neutralizzazione tramite ROV e manualmente tramite operatori altamente specializzati IED.