Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani, in vista del Decreto Scuola che contiene l’assunzione di 32mila docenti, considera necessario ancora una volta segnalare le tante comunicazioni pervenute inerenti alla preoccupazione dei docenti esiliati dalla legge 107/2015 per i trasferimenti.
Il CNDDU ritiene importante definire e concretizzare una situazione che ormai da cinque anni si è sclerotizzata. I concorsi pubblici in ogni settore costituiscono sicuramente linfa vitale per i punti nevralgici del nostro Paese, in quanto si presume garantiscano l’ingresso nel mondo del lavoro di personale anagraficamente più giovane e qualificato, tuttavia è sconfortante constatare, appunto, che una problematica così grave e durevole, come i docenti fuori sede ormai da tanti anni (l. 107 /2015), venga palesemente accantonata ed esclusa dal dibattito politico, nonostante abbia costituito parte integrante dei programmi elettorali di alcune forze politiche. Chiediamo chiarezza all’attuale ministro della Pubblica istruzione ed ai politici in merito alla possibilità che il personale in questione (principalmente docenti della classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche; insegnanti della scuola primaria) possa finalmente rientrare nelle proprie sedi di residenza.
Il Coordinamento, come ogni anno, effettuerà un monitoraggio della mobilità interprovinciale per confrontarla con gli anni precedenti, sperando che venga accolto un numero maggiore di richieste, soprattutto in un momento di emergenza sanitaria; si auspica caldamente una maggiore discontinuità con quanto registrato in passato.