Ersu Sassari è dal mese di marzo senza il suo Organo di controllo, ovvero il Collegio dei revisori a nomina regionale. Lo scorso 14 marzo è scaduto il mandato per i componenti di questo organismo di vigilanza fondamentale per la regolarità amministrativa, finanziaria e contabile dell’ente. Già il 24 febbraio scorso la Presidenza della Regione con nota protocollata n. 3255 informava il Presidente del Consiglio regionale della vacanza del collegio e chiedeva l’individuazione dei nuovi componenti così come sancito dell’art. 21, comma 5, della legge regionale n. 20/1995.
Nulla di fatto: il 14 marzo l’organo è decaduto e a tutt’oggi questa assenza sta determinando criticità crescenti nella gestione amministrativa e finanziaria dell’ente.
«Nell’ennesima e ultima nota in ordine di tempo inviata in regione dall’Ersu Sassari si evidenzia che la vacanza dell’Organo di controllo determina non solo il mancato esercizio delle prerogative di revisione e vigilanza (all’art. 6 della L.R. n. 14/1995) ma soprattutto – ha spiegato il direttore generale Antonello Arghittu – il venir meno dell’essenziale supporto collaborativo fornito da detto Organo e consistente nella resa di pareri in ordine ad atti di gestione nei quali vengono in rilievo aspetti economico-patrimoniali e finanziari o nei casi comunque previsti dalla legge.»
Qualsiasi atto che preveda, ad esempio, interventi economici seppur minimi sui capitoli di bilancio, ad esempio per il pagamento delle borse di studio o di qualsivoglia servizio da erogare agli studenti, tutto per non incorrere nella nullità dell’atto deve passare al vaglio attento del collegio dei revisori. In assenza di tale organo, qualsiasi decisione assunta dal Presidente o dal CdA incorre nella nullità dell’atto.
«Non comprendiamo quale sia la ragione che non consenta di arrivare ad una nuova nomina. In questo modo mette a repentaglio l’ordinaria amministrazione di un ente fondamentale che lavora per garantire il diritto allo studio a ragazzi e ragazze capaci e meritevoli ma privi di mezzi per accedere ad un’istruzione universitaria o di alta formazione accademica – sottolinea il presidente Massimo Sechi che prosegue – deve essere nell’interesse di tutti, specialmente di chi amministra e delinea le strategie politiche per far crescere il nostro territorio anche attraverso tutto ciò che comprende il sistema universitario isolano, permettere ad Ersu di fare la propria importantissima parte, senza incappare in gravi stop amministrativi abbondantemente prevedibili e a cui si deve porre rimedio immediatamente. Dobbiamo garantire il diritto allo studio dei nostri studenti e studentesse ed è per questo che chiediamo l’intervento immediato del Presidente del Consiglio regionale.»