La deputata Francesca Ghirra, insieme al collega Marco Grimaldi, ha presentato un’interrogazione alle Ministre dell’Università e del Lavoro, oltre che al Ministro dell’economia e delle finanze, per sapere come intendano intervenire per fermare l’emorragia di giovani “cervelli” italiani verso i paesi esteri più attrattivi.
«La “fuga di cervelli” dal nostro Paese è un fenomeno ormai strutturale e preoccupante – dichiara la deputata Francesca Ghirra -. Ogni anno l’Italia forma giovani eccellenze che abbandonano le proprie case e i propri affetti per poter trovare lavoro all’estero. Nei giorni scorsi abbiamo ascoltato con preoccupazione l’appello lanciato dal cagliaritano Simone Onnis, ispettore antiriciclaggio di Jp Morgan, che oggi vive e lavora a Varsavia, ma sappiamo che tanti giovani qualificati come lui sono costretti ad affrontare problematiche analoghe.»
«Il governo dovrebbe attuare politiche che consentano ai tanti emigrati di tornare a lavorare in Italia, non solo incentivando la creazione di nuovi posti di lavoro, ma anche attraverso adeguate politiche fiscali – aggiunge Francesca Ghirra -. La riforma prospettata dall’esecutivo disincentiva, invece, il rientro in Italia. Le nuove disposizioni modificano i parametri sui redditi potenzialmente agevolabili, il periodo in cui bisogna risultare residenti all’estero passa da 2 a 3 anni e quello di permanenza al rientro in Italia da 2 a 5 anni. È prevista anche una restrizione della tipologia di lavoratori a cui si rivolge il nuovo incentivo fiscale.»
«Il Governo si deve attivare urgentemente per fermare l’emorragia dei giovani italiani verso i paesi esteri più attrattivi, anche rivedendo le recenti decisioni in materia di fiscalità internazionale, e far si che tanti lavoratori qualificati possano tornare in Italia», conclude Francesca Ghirra.