Una delegazione dei sindaci della Provincia di Oristano, guidata dall’amministratore straordinario, Battistino Ghisu, nel corso dell’audizione nella commissione Pubblica Istruzione (presieduta da Camilla Soru, Pd) ha espresso contrarietà alla soppressione di un’autonomia scolastica nei propri territori, così come prospettato nelle linee guida sul dimensionamento scolastico, approvate dalla Giunta lo scorso 20 novembre (delibera n. 44/45). Le preoccupazioni degli amministratori sono state raccolte, oltreché dalla presidente Camilla Soru anche dai presidenti dei parlamentini delle Attività produttive, Antonio Solinas (Pd) e del Bilancio, Alessandro Solinas (M5S), che, seppur con differenti sottolineature critiche, hanno auspicato modifiche al documento della programmazione delle rete scolastica e dell’offerta formativa nell’Isola.
Negli interventi dei primi cittadini Luca Corrias (Marrubiu); Manuela Pintus (Arborea); Andrea Abis (Cabras); Francesco Mereu (Ales); Basilio Patta (Samugheo); Monica Ortu (Milis) e del segretario provinciale dello Snals (Luciano Cariccia) la difesa dei servizi scolastici in una provincia – così è stato detto – che ha già avuto negli anni passati consistenti ridimensionamenti e che non accetta più tagli alle autonomia scolastiche “per salvaguardare non soltanto il diritto allo studio ma il futuro delle comunità”. Non sono mancati i riferimenti allo spopolamento e alla fragilità economica e sociale delle realtà dell’oristanese che, come è noto, vanta il più alto tasso di dispersione scolastica nell’isola che, a sua volta, è in posizioni di testa nella penalizzate graduatoria nazionale.
I sindaci hanno contestato non soltanto l’ipotesi prospettata dall’esecutivo regionale per la complessiva riduzione di 9 autonomie scolastiche (una in meno per ciascuna delle province sarde e due di meno nella città metropolitana di Cagliari) ma anche l’applicazione della norma nazionale (minimo 1.000 alunni per gli istituti comprensivi) e i criteri adottati. Da qui l’invito rivolto ai Consiglieri regionali perché, nell’immediato, possa essere scongiurato il taglio di un’altra autonomia scolastica nell’oristanese (da 21 passerebbero a 20) e in prospettiva, si possa dotare la Regione di una legge sulla scuola, nel rispetto delle competenze concorrenti che lo Statuto attribuisce alla Sardegna.
Nell’intervento di sintesi della presidente della commissione, Camilla Soru, le ipotesi di intervento che possono così essere riassunte: sensibilizzazione dei parlamentari sardi affinché in Senato, in sede di discussione del cosiddetto decreto “Milleproproghe” sia riconosciuta alla Regione la deroga rispetto al numero minimo di popolazione scolastica, necessario per mantenere l’autonomia scolastica; e la prosecuzione nell’impegno per proporre all’esame del Consiglio regionale, a partire dalla conclusione della sessione dedicata al bilancio, una legge sull’istruzione che riconosca la specialità dell’isola anche in materia di dimensionamento scolastico.