Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani, dopo aver attentamente valutato i contenuti del “Documento tecnico sull’ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico”, segnala quanto segue:
- Nelle sezione inerente al personale docente, non viene affatto contemplato il numero di docenti fuorisede; tale dato risulta significativo, invece, in quanto, correlato all’elevata età anagrafica (docenti con oltre 54 anni d’età: scuola primaria: n. 86.820; valore % sul totale per fasce d’età: 35,2; secondaria I grado: n. 64.231; valore % sul totale per fasce d’età: 40,8; secondaria II grado: n. 116.682; valore % sul totale per fasce d’età 47,5) rilevata anche dalla tabella 6 pagina 8 del relativo report e agli spostamenti effettuati per raggiungere il luogo di lavoro, accresce sensibilmente la possibilità di diffusione del virus. Ricordiamo che molti insegnanti, per raggiungere le famiglie, sono costretti settimanalmente ad affrontare viaggi molto lunghi, utilizzando vettori diversi.
- La distribuzione degli studenti, classi e alunni con disabilità considera solo il valore regionale e non quello provinciale, analizzando il quale, potrebbero emergere situazioni ancora più critiche rispetto al dato complessivo di alcune regioni.
- Il documento esplicita come fondamentali, ferma restando l’evoluzione epidemiologica, i punti elencati a pagina 13, che, in considerazione della variegata realtà scolastica italiana, con difficoltà potranno trovare una concreta regimentazione, soprattutto in contesti – classe problematici per caratteristiche territoriali e socio-economiche. A tal proposito, sarebbe opportuno inserire un indicatore che registrasse il rispetto da parte degli studenti delle regole scolastiche (sanzioni disciplinari applicate nei vari istituti scolastici) per far comprendere il rischio potenziale di inottemperanza normativa. Ad esempio: nel caso di improvviso conflitto fisico tra studenti, come potrebbe intervenire il docente nella salvaguardia delle distanze e nella necessità di prevenire un’eventuale “culpa in vigilando” prevista dalla norma?
In funzione dei seguenti fattori: riduzione alunni per classe; problematiche del personale docente e incremento delle responsabilità professionale, si invita il MIUR a tenere in giusta considerazione l’ampliamento del numero di trasferimenti per l’anno scolastico 2020/2021 presso la propria sede di residenza (ricongiungimento famiglie) e, in vista dell’imminente aumento del costo della vita, dovuto all’applicazione dei protocolli di sicurezza, un adeguamento della retribuzione del personale scolastico anche in base alla distanza geografica dalla città di residenza per scongiurare una nuova ulteriore forma di povertà proprio tra gli educatori “esiliati”.