«Dalle bozze che circolano in queste ore del Decreto Milleproroghe, il Governo pare abbia fatto un passo indietro sul dimensionamento scolastico. Il testo approvato in Consiglio dei Ministri, infatti, prevede che le Regioni, anche quelle che hanno già proceduto ad approvare i piani di dimensionamento, hanno la possibilità di derogare per un massimo del 2,5% rispetto al numero delle autonomie da tagliare. Ciò però vale solo per il prossimo anno e con la precisazione che su queste istituzioni scolastiche, salve dal taglio selvaggio delle autonomie, non potranno verificarsi assunzioni di nuovi drigenti.»
Lo scrive, in una nota, il senatore del Pd, Marco Meloni.
«Un dietrofront che mette in evidenza, da un lato, la difficoltà del Governo nella gestione di un progetto contro il quale si sono opposte, fin da subito, anche Regioni governate dal centrodestra; dall’altro la confusione del Ministero che, con l’intenzione – si legge nella nota – di agevolare l’attuazione del piano di dimensionamento, in realtà semplifica ben poco, aumentando il numero di istituzioni scolastiche autonome, ma lasciando intatto il contingente dei Dirigenti Scolastici e dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, col rischio della proliferazione di scuole in reggenza. Per la mia Regione, la Sardegna, la deroga è assolutamente insufficiente: in una terra colpita da gravissimi episodi di spopolamento e da percentuali altissime di dispersione scolastica, perdere 42 scuole – o anche 37, nel caso in cui la Regione dovesse decidere di modificare il piano di dimensionamento approvato lo scorso 22 dicembre, avvalendosi di questo meccanismo di flessibilità – significa condannare i territori più fragili e non garantire a pieno il diritto allo studio dei nostri giovani.»