Un appello alla Giunta e all’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Cagliari per cessare i pasti al sacco agli studenti dell’Università di Cagliari è stato lanciato dai consiglieri regionali dei Progressisti Francesco Agus, Laura Caddeo, Diego Loi, Maria Laura Orrù, Antonio Piu, Gian Franco Satta, Francesco Stara e Massimo Zedda.
«Il pasto erogato agli studenti dell’Ateneo cagliaritano – questa la denuncia dei Progressisti -, composto da pane e salame, va contro ogni principio di sana alimentazione e risulta essere lesivo dei diritti degli studenti e contrario ai principi di buona amministrazione. I consiglieri si dicono preoccupati che si possa utilizzare il pretesto delle norme di prevenzione Covid semplicemente per attuare una politica di risparmio sulla pelle degli studenti.»
«Inoltre – concludono i consiglieri regionali progressisti – è da evidenziare come tale pasto non tenga in minimo conto le esigenze di tutti gli studenti (intolleranze, allergie o scelte culturali e religiose) impedendo di fatto che una larga fetta di giovani possa mangiare. In considerazione anche delle cervellotiche metodologie di prenotazione dei pasti, i consiglieri regionali dei Progressisti, annunciando un’interrogazione in tal senso, chiedono un intervento immediato del presidente della Regione perché tale disservizio venga a cessare immediatamente e si ripristini al più presto un servizio mensa degno di questo nome.»
«Il pasto erogato agli studenti dell’Ateneo cagliaritano – questa la denuncia dei Progressisti -, composto da pane e salame, va contro ogni principio di sana alimentazione e risulta essere lesivo dei diritti degli studenti e contrario ai principi di buona amministrazione. I consiglieri si dicono preoccupati che si possa utilizzare il pretesto delle norme di prevenzione Covid semplicemente per attuare una politica di risparmio sulla pelle degli studenti.»
«Inoltre – concludono i consiglieri regionali progressisti – è da evidenziare come tale pasto non tenga in minimo conto le esigenze di tutti gli studenti (intolleranze, allergie o scelte culturali e religiose) impedendo di fatto che una larga fetta di giovani possa mangiare. In considerazione anche delle cervellotiche metodologie di prenotazione dei pasti, i consiglieri regionali dei Progressisti, annunciando un’interrogazione in tal senso, chiedono un intervento immediato del presidente della Regione perché tale disservizio venga a cessare immediatamente e si ripristini al più presto un servizio mensa degno di questo nome.»
A.C.