Si è concluso, nel golfo di Porto Torres, il più grande trapianto di posidonia oceanica finora realizzato nel Mediterraneo. Nell’arco degli ultimi 10 mesi, infatti, oltre 140mila talee, distribuite su una superficie di 7 mila metri quadri nell’area di cantiere dell’opera, sono state espiantate e reimpiantate in una zona più idonea della costa.
Il lavoro, articolato in diverse fasi, ha previsto il prelievo delle piante dall’imboccatura del porto, lo spostamento a terra per la selezione delle talee ed il trasporto nell’area di Abbacurrente per il trapianto, effettuato manualmente, su 250 geostuoie biodegradabili, per un’area di oltre 11.500 metri quadrati di fondale.
Nei prossimi giorni, la società Sales, aggiudicataria dei lavori di realizzazione dell’Antemurale, provvederà, procederà al al posizionamento di 6 dissuasori antistrascico a protezione dell’area di piantumazione e 15 del parco. Il ripopolamento ittico sarà completato con il posizionamento, nei fondali delimitati dai dissuasori, di 75 moduli in cemento stampati in 3D, che riprodurranno l’habitat naturale delle specie presenti nel parco.
«Con lo spostamento della prateria di posidonia abbiamo finalmente completato una parte molto lunga, complessa ed onerosa delle attività previste dal Decreto VIA per l’avvio del cantiere dell’Antemurale – dice Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna -. Decreto VIA che ha gravato l’Autorità di Sistema Portuale di interventi talvolta troppo gravosi e dispersivi rispetto all’obiettivo finale che è quello della realizzazione dell’opera. Si è, comunque, ottemperato con un’attività finora unica nel Mediterraneo, particolarmente virtuosa per i positivi effetti sulla salute del nostro mare e che terremo sotto monitoraggio per i prossimi 5 anni. Il nostro obiettivo principale resta comunque quello di avviare, nell’immediato, il cantiere, il cui via libera è subordinato al rilascio dell’aggiornamento al decreto VIA, in elaborazione, dal mese di gennaio, da parte del ministero dell’Ambiente.»
Antonio Caria