«Sappiamo che il PPR vieta le nuove strade in fascia costiera a 4 corsie. Ma chi può dire con qualche logica che il lotto mancante, pochi chilometri della Sassari-Alghero, sia una nuova strada? Progettata negli anni 80 ed entrata in esecuzione negli anni 90 e 2000 per l’80% dell’arteria, autorizzato il lotto in questione col ViA nel 2003 e con approvazione di compatibilità urbanistica nel 2005, può essere definito una nuova strada solo perché soggetto a nuove istruttorie, dopo il reperimento dei fondi nel 2015 e, successivamente nel 2016 solo per ridurre l’impatto ambientale?»
Sono queste le parole pronunciate dall’ex sindaco e ora consigliere comunale di Per Alghero, Mario Bruno, che aggiunge: «In uno dei tanti confronti con i tecnici del Mibact, pur di trovare una via di uscita agli assurdi rilievi, ho chiesto se potesse servire una legge regionale di interpretazione. No. Mi ha risposto perentorio il Mibact. Perché – sulla base del Codice Urbani – i piani paesaggistici si approvano e si interpretano nell’intesa con lo Stato. E noi abbiamo un parere diverso».
«Allora, la strada per risolvere è quella ricercata insieme nei giorni scorsi al Mit, Poiché l’istruttoria, come ha ribadito recentemente il Tar, non è ancora completata, la si completi nel luogo deputato: il Consiglio dei ministri. Solo la Presidenza del Consiglio dei ministri – ha concluso Mario Bruno – può ora ribaltare il parere Via negativo e lo deve fare per salvaguardare gli interessi generali. Muoviamoci tutti in questa direzione. Le interpretazioni della Regione sono già agli atti. Ma oggi la soluzione, a portata di mano, è politica, solo politica.»
Sono queste le parole pronunciate dall’ex sindaco e ora consigliere comunale di Per Alghero, Mario Bruno, che aggiunge: «In uno dei tanti confronti con i tecnici del Mibact, pur di trovare una via di uscita agli assurdi rilievi, ho chiesto se potesse servire una legge regionale di interpretazione. No. Mi ha risposto perentorio il Mibact. Perché – sulla base del Codice Urbani – i piani paesaggistici si approvano e si interpretano nell’intesa con lo Stato. E noi abbiamo un parere diverso».
«Allora, la strada per risolvere è quella ricercata insieme nei giorni scorsi al Mit, Poiché l’istruttoria, come ha ribadito recentemente il Tar, non è ancora completata, la si completi nel luogo deputato: il Consiglio dei ministri. Solo la Presidenza del Consiglio dei ministri – ha concluso Mario Bruno – può ora ribaltare il parere Via negativo e lo deve fare per salvaguardare gli interessi generali. Muoviamoci tutti in questa direzione. Le interpretazioni della Regione sono già agli atti. Ma oggi la soluzione, a portata di mano, è politica, solo politica.»
Antonio Caria