Sarà l’impresa Archeo&Restauri di Napoli ad occuparsi dei lavori di restauro della torre di San Cristoforo di Oristano che partiranno la prossima settimana.
«L’appalto – spiegano il sindaco, Andrea Lutzu, e l’assessore della Cultura, Massimiliano Sanna – è finanziato con i fondi dell’8 per mille e consentirà di rendere nuovamente fruibile la Torre di San Cristoforo, uno dei simboli identitari più importanti della città.»
«La prolungata chiusura della torre è dovuta allo stato di degrado dei solai lignei che negli ultimi anni è sensibilmente peggiorato – hanno aggiunto Massimiliano Sanna e l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Pinna -. Aveva raggiunto livelli tali da impedire l’apertura del monumento in condizioni di sicurezza. Lo stato di degrado dei solai in legno peggiora man mano che si sale di livello: mentre il primo livello appare compromesso in particolare dalla grande quantità di guano e carcasse di piccioni, oltre che da tarli ed insetti xilofagi, quello tra il primo ed il secondo piano, oltre che dalla presenza di guano, è stato colpito in modo importante da attacchi di insetti xilofagi, in particolare termiti. Il terzo impalcato, infine, appare rovinato, oltre che dagli insetti suddetti, da marciume dovuto ad infiltrazioni di acqua, che ha addirittura provocato il distacco di alcune parti lasciando a vista la soletta in cemento sovrastante.»
Gli interventi, curati dell’architetto Sara Fabbri, prevedono la pulitura e sanificazione dal guano dei solai, la sostituzione degli impalcati lignei e delle strutture che li sopportano, delle scale e dei parapetti, il rifacimento del coccio pesto negli spalti fra la torretta e le merlature.
«La prolungata chiusura della torre è dovuta allo stato di degrado dei solai lignei che negli ultimi anni è sensibilmente peggiorato – hanno aggiunto Massimiliano Sanna e l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Pinna -. Aveva raggiunto livelli tali da impedire l’apertura del monumento in condizioni di sicurezza. Lo stato di degrado dei solai in legno peggiora man mano che si sale di livello: mentre il primo livello appare compromesso in particolare dalla grande quantità di guano e carcasse di piccioni, oltre che da tarli ed insetti xilofagi, quello tra il primo ed il secondo piano, oltre che dalla presenza di guano, è stato colpito in modo importante da attacchi di insetti xilofagi, in particolare termiti. Il terzo impalcato, infine, appare rovinato, oltre che dagli insetti suddetti, da marciume dovuto ad infiltrazioni di acqua, che ha addirittura provocato il distacco di alcune parti lasciando a vista la soletta in cemento sovrastante.»
Gli interventi, curati dell’architetto Sara Fabbri, prevedono la pulitura e sanificazione dal guano dei solai, la sostituzione degli impalcati lignei e delle strutture che li sopportano, delle scale e dei parapetti, il rifacimento del coccio pesto negli spalti fra la torretta e le merlature.
Antonio Caria